Messina

Lunedì 29 Aprile 2024

Vessavano titolari
di un chiosco, in
manette 2 fratelli

Milanese Antonino

Con metodi spicci e brutali erano diventati l’ incubo dei gestori di un chiosco-gelateria di Villaggio Aldisio,  costretti, a più riprese, da maggio ad ottobre, a cedere ai loro soprusi. Le indagini della polizia, grazie alla decisiva collaborazione delle vittime, hanno, però, fatto piena luce su alcuni strani episodi. A finire in manette, due vecchie conoscenze delle forze dell’ordine, i fratelli, Domenico e Antonino Milanese, di 36 e 38 anni, il primo commerciante, il secondo operaio. Sono, accusati a vario titolo, di rapina, estorsione, lesioni aggravate e danneggiamento. Tutto è cominciato il 5 maggio quando Domenico Milanese avrebbe ordinato una vaschetta di gelato senza pagarla. Per tutta risposta, alle rimostranze di uno dei gestori del chiosco, l’avrebbe aggredito con calci e pugni, allontanandosi come se nulla fosse.  Non contento,   due giorni dopo, sempre Domenico Milanese avrebbe colpito un altro dei gestori che lo avrebbe avvicinato per chiedergli spiegazioni sul perché del suo comportamento. L’uomo, oltre ad essere stato rapinato del borsello con 200 euro, fu centrato anche da una pietra in testa costatagli 5 punti di sutura.  E nella serata del 7 maggio, il chiosco subì anche una rapina ad opera di due persone travisate da passamontagna. Subito dopo questo episodio, le vittime furono contattate dai fratelli Milanese che, per sistemare la vicenda, avrebbero preteso 3000 euro o in alternativa la denuncia all’assicurazione un falso incidente d’auto in loro favore.

La svolta delle indagini è giunta, però, solo il 14 ottobre quando i Milanese tornarono alla carica, minacciando di morte uno dei gestori, tentando di scardinare la porta dell’esercizio commerciale. Aggressione interrotta dall’arrivo della Polizia. In mattinata, a conclusione della lunga attività di investigazione, gli uomini delle volanti hanno arrestato nelle rispettive abitazioni i due fratelli Milanese, rinchiusi nel carcere di Gazzi. La misura cautelare emessa dal Gip Maria Teresa Arena su richiesta del Pm Fabrizio Monaco.

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