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Tra Tares e rilancio
dell’Area dello Stretto

Lo Stretto patrimonio dell’Umanità. Ma non solo. Si riuniscono stamane a Palazzo Zanca i sindaci e gli amministratori delle città delle due sponde (Messina, Villa, Reggio e i Comuni dei rispettivi hinterland) per affrontare una serie di questioni legate al sistema di trasporti e infrastrutture oltre che alla richiesta di inserimento dell’area dello Stretto tra i beni vincolati dall’Unesco. Per oggi, infatti, è prevista la firma del protocollo d’intesa, passaggio indispensabile prima dei successivi atti che vedranno coinvolti anche la Regione siciliana e il Governo nazionale. Il Comune di Messina sarà il capofila unicamente sotto il profilo organizzativo.  

Dovrebbe essere oggi il giorno della Tares, il nuovo temuto tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. Dopo il serrato confronto tra l’amministrazione e il consiglio comunale si è trovato un punto d’accordo nel maxi-emendamento relativo al regolamento che stabilisce le modalità del “balzello” e fissa alcuni criteri per venire incontro alle esigenze della cittadinanza. Il principio cardine è che chi attuerà la raccolta differenziata, pagherà di meno. Si tratta di innescare meccanismi virtuosi che potrebbero cambiare anche radicalmente la gestione dei rifiuti, avviando concretamente la differenziata con l’obiettivo di arrivare in pochi mesi a quota 30 per cento (rispetto al misero attuale 7 per cento). Chi dimostrerà di aver conferito nei centri di raccolta comunali un minimo di 7 chili a persona di rifiuti differenziati, potrà ottenere una riduzione del 25% sul tributo imputabile alla quota variabile, valutato su base mensile. E a chi ha avviato il compostaggio dei propri scarti organici verrà applicata una riduzione maggiore pari al 30 per cento. Meccanismi di incentivazione anche per le utenze non domestiche: a commercianti ed esercenti verrà riconosciuta una riduzione del 15% per chi aderisce al “porta a porta”. Stamane, dunque, seduta dei capigruppo e poi, oggi stesso o al massimo domani, il voto dell’Aula

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