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Il sano faccia a faccia
col generale Ugo Zottin
e la lunga stretta di mano

  Il generale non si sottrae e accetta la stretta di mano. «Ma –precisa subito, a scanso di ogni equivoco – non condivido quello che ha fatto l’altro giorno». Accorinti, che non ha frequentato la scuola ufficiali ma che da pacifista ha la stessa inesorabilità di un guerriero, insiste: «Io non ho detto nulla di offensivo. Perché si è allontanato? ». Intanto la stretta di mano prosegue, però, accoppiata al sonoro del dialogo fra i due, sembra quasi diventata un braccio di ferro. «No – replica il generale, con l’aria di uno che è più solido di una quercia – non accetto quello ha detto, in quel contesto». I due si guardano negli occhi e forse un po’ si ammirano. L’ufficiale ribadisce: «In un’altra sede sarei stato a sentirla e su alcune cose avrei potuto anche essere d’accordo, ma in quel contesto no, non lo accetto».

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