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I commercianti e la
Tares: «Così ci rovinate»

  L’interruzione dei lavori del Consiglio è stata chiesta proprio perché fuori dall’aula c’erano i rappresentanti delle associazioni di categoria, con in testa il presidente di Confcommercio Carmelo Picciotto ed il responsabile pubblici esercizi di Confesercenti Benny Bonaffini. «Così ci roviniamo – l’appello accorato – molti nostri associati lo hanno detto chiaro e tondo: non ce la facciamo. E saremo costretti a licenziare». In soldoni, alcuni esercenti hanno fatto già due calcoli e temono una batosta di fine anno da 13-14 mila euro, quando fino all’anno scorso ne pagavano poco più della metà. Secondo una ricerca di Confcommercio, un negozio di abbigliamento di 200 metri quadri che con la Tarsu pagava 690 euro, con la Tares ne pagherebbe più di mille. Una discoteca addirittura passerebbe da 558 euro a 4 mila 433 euro. Un ristorante che sborsava circa 800 euro di Tarsu, pagherà quasi 5 mila euro di Tares. Aumenti di fronte ai quali, è questo il nodo del confronto col consiglio comunale, il regolamento oggi in discussione a Palazzo Zanca, proposto dalla giunta Accorinti e oggetto da giorni del dibattito d’Aula, non garantisce quei “freni”auspicati per rendere meno traumatico il pagamento del tributo.

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