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Campagna stura tombini,
un mese dopo

Una volta quando pioveva era uso comune prendersela con il governo, definito ladro. A Messina la colpa sembra essere tutta dei tombini.

Oggi di nuovo pioggia su Messina, lieve ma insistente. Sabato invece gli scrosci d’acqua sono stati violenti e la città ha ripreso galleggiare dopo l’estate di secca.

Soluzioni? In questi venti anni se ne sono sentite di tutti i colori: le ultime sono diametralmente opposte. Dalla macchina aspiratutto, al piccone e la pala. Dal Terzo millennio al medio evo, ma l’effetto finora non è diverso.

L’assessore Cucinotta ha preso a cuore la vicenda. La scelta di lavorare con una squadra di 5 uomini di Messinambiente caso per caso , tombino su tombino risulta essere una metodologia artigianale, sicuramente lenta, ma-  assicurano - molto efficace.

Quanti di voi sapevano che in città ci sono 40 000 tombini e che le criticità sono in circa cento aree, per un complesso di un migliaio di tombini?

La squadra di Messina ambiente deve liberare il pozzetto  da terra divenuta negli anni compatta come cemento. Ogni tombino contiene circa 150 kg di materiale che non permette all’acqua di finire nel collettore delle acque piovane.

Questa terra viene raccolta e, dopo che l’analisi ha detto che assimilabile ai rifiuti ordinari, viene inviata in discarica. In questo momento Messina conferisce, in emergenza a Motta S.Anastasia, con un costo di 120 euro a tonnellata circa.

E dire che in città ci sono aziende che rigenerano inerti ad un costo di un quinto, spesa che appare sicuramente più sostenibile.

L’assessore Cucinotta, conscio che Palazzo Zanca non può permettersi 2 milioni di euro di una macchina pulisci tombini o il noleggio di 400.000 euro l’anno, ha stilato una serie di priorità che però vorrebbe condividere con il territorio. Già uno dei sei quartieri ha risposto indicando le proprie aree a rischio.

E intanto piove, tombini ladri. 

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