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«Il Governo destini
all’Area dello Stretto
mezzi e risorse sottratte»

 Agli appelli rivolti alla politica e alla classe dirigente non tutti rispondono con assordante silenzio. Il compito di un deputato è quello di presentare atti parlamentari ed è quanto ha fatto l’on. Vincenzo Garofalo, in riferimento alle questioni legate all’Area dello Stretto. L’esponente del PdL, componente della Commissione Trasporti, ha firmato un’in - terpellanza che impegna il Governo nazionale alla definizione di procedure e di interventi non più procrastinabili. «L’Area dello Stretto – eviden - zia Garofalo – rappresenta una realtà territoriale di rilevanza nazionale. Messina, Reggio e Villa, per vicinanza, cultura e rapporti economici, costituiscono, di fatto, una vera e propria città metropolitana di oltre 400 mila abitanti (al settimo posto tra le città più popolose d’Italia) situata al centro del Mediterraneo e nei territori provinciali adiacenti vi sono distribuiti su 4.500 kmq, 200 Comuni, la cui densità abitativa raggiunge complessivamente il numero di un milione e mezzo di abitanti. Il sistema dei collegamenti marittimi, ferroviari e stradali fra gli insediamenti nell’Area dello Stretto assume pertanto un ruolo fondamentale per lo sviluppo economico e territoriale, in considerazione del notevole flusso di spostamenti giornalieri di persone e di merci». Garofalo punta il dito sulle attuali criticità alle quali «non corrisponde un adeguato e competitivo sistema di opere e di collegamenti infrastrutturali». È tramontato quello che per molti era il “sogno”, per altri “l’incubo”, del Pontemanon vi è stato alcun piano di offerta infrastrutturale alternativa, per incrementare i livelli di efficienza dei trasporti e dei collegamenti nell’Area dello Stretto. «Il sistema attuale – insi - ste Garofalo – si rivela essere inadeguato, sotto diversi profili: continui aumenti delle tariffe massime nei collegamenti marittimi con le isole minori; persistenti difficoltà finanziarie nell’assi - curare un servizio di collegamento per il trasporto marittimo veloce in forma permanente; costante incremento dell’inefficienza qualitativa dei servizi ferroviari e marittimi resi agli utenti, in particolare pendolari».

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