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Accorinti pacifista alla
festa Forze Armate

C’era da attenderselo che non sarebbe stata la solita cerimonia del 4 novembre conoscendo gli ideali del sindaco Accorinti. Ma non si pensava neanche all’incidente diplomatico che si è registrato quando  il capo dell’esecutivo di Palazzo Zanca stava per concludere il suo intervento
E’ stato più o meno a questo punto che il generale Ugo Zottin, comandante della divisione Culquaber dei carabinieri ha lasciato la piazza in evidente disaccordo con l’intervento di Accorinti che alla fine ha anche sventolato la bandiera della pace. Appena due giorni fa il primo cittadino, immediatamente dopo l’arrivo a Messina di altri 60 migranti, aveva diramato un comunicato nel quale chiedeva ai rappresentanti delle forze armate di aprire le porte delle loro strutture sia di quelle in uso sia di quelle dismesse.  Intanto dall’arma dei carabinieri, comando interregionale con sede a Messina, nessuna dichiarazione ufficiale sui quanto accaduto stamani in piazza unione Europea. Evidentemente in secondo piano è passata la parata alla quale hanno partecipato tutte le più alte cariche civili e militari. Presenti i Gonfaloni della Città e della Provincia Regionale di Messina, il Medagliere del Nastro Azzurro, i Vessilli ed i Labari delle associazioni combattentistiche e d'arma.  Ricordato con la deposizione di corone d’alloro il sacrificio dei quasi settecentomila giovani soldati morti per difendere la Patria nel primo conflitto mondiale.  Poi è stato letto il messaggio del presidente della repubblica Napolitano.  

Ecco il testo letto da Accorinti durante la cerimonia:

"Si svuotino gli arsenali, strumenti di morte - ha dichiarato il sindaco Accorinti nel corso del suo intervento, rivolgendo anche un appello ai sindaci di tutti i comuni italiani - e si colmino i granai, fonte di vita. Il monito che lanciava Sandro Pertini sembra ancora ad oggi cadere nel vuoto. Nulla da allora è cambiato. L'Italia, paese che per la Costituzione <ripudia> la guerra, continua a finanziare la corsa agli armamenti ed a sottrarre drasticamente preziose e necessarie risorse per le spese sociali, la scuola, i beni culturali, la sicurezza. Il rapporto 2013 dell'Archivio Disarmo su <la spesa militare in Italia> documenta come l'Italia abbia speso per l'anno 2013, e spenderà per il 2014 e il 2015, oltre 20 miliardi di euro per il comparto militare (oltre un ulteriore miliardo per le missioni internazionali) a fronte di una drammatica crescita della povertà sociale. Nel 2013 l'lSTAT ha pubblicato il suo più drammatico <Rapporto sulla povertà> nel nostro Paese. Gli italiani, che vivono al di sotto della linea di povertà sono ormai 9 milioni 563 mila, pari al 15,8 % della popolazione. Di essi 4 milioni 814 mila (ossia 1'8%) sopravvivono in condizioni di povertà assoluta, cioè impossibilitati ad acquisire i beni di prima necessità. In questo drammatico quadro nazionale la Sicilia diventa emblema di questa progressiva campagna di militarizzazione italiana. La nostra isola - ha proseguito Accorinti - rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo: una base dalla quale fare partire strumenti di morte e controllare con tecnologie satellitari (MUOS) i paesi stranieri. Anche l'arrivo dei flussi migratori è vissuto come un <problema di ordine pubblico> da affrontare con le forze armate, da circoscrivere in ghetti, lontani dagli sguardi della popolazione italiana, dove non sempre sono garantiti diritti e giustizia. Non si può rimuovere dalla memoria collettiva, quasi esorcizzando, un secolo di lotte del movimento operaio per la pace e il lavoro, il disarmo e la giustizia sociale. Questa Amministrazione appoggia quelle lotte e quegli ideali. Questa Amministrazione dice <Si> al disarmo. Questa Amministrazione, fedele alla Costituzione Italiana, dichiara il proprio <No a tutte le guerre> e difende il diritto di emigrare, ribadendo il massimo impegno nella ricerca di soluzioni di accoglienza idonee per i fratelli migranti giunti di recente a Messina. Messina e la Sicilia - ha concluso il sindaco - da sempre hanno avuto una grande opportunità in quanto crocevia di diverse culture e religioni; le diversità arricchiscono tutti e oggi vogliamo rilanciare un processo di pace dalla nostra terra e dal nostro mare per l'umanità".

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