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Tombini, siamo
alle solite

Fontane mute, strade zoppe, tombini sordi. E la pioggia è il loro peggior nemico. Scusateci se siamo costretti a riproporvi questo tema per l’ennesima volta. Vorremmo non farlo, davvero, vorremmo non farlo. Ma se smettiamo di indignarci allora quella pioggia di ieri rischierà di non bagnare più nemmeno la coscienza o il nostro senso civico. Quanto tempo dovrà ancora passare e quanti altri lavori dovranno essere avviati o appaltati prima che la città non finisca per galleggiare su se stessa ad ogni spruzzata di pioggia? Sicuramente ancora dei mesi prima che il tram, un mostro d’acciaio di chissà quante tonnellate costato decine di milioni di euro, sia fermato da una pozza d’acqua.

Davanti alla fiera il cityway ha un appuntamento con il suo destino sin da quando ha visto la luce. Lui, grande e grosso com’è, non sa guadare il laghetto ed intanto i messinesi aspettano alle fermate sotto l’acqua. Che si può fare?. Sulla cortina del porto i lavori sono cominciati e termineranno il 15 dicembre. Poi saranno spostati proprio sul viale della Libertà dove finora il problema è stato affrontata di fioretto e mai di  spada. Speriamo che dopo la riduzione della carreggiata, lo sforzo logistico per il cambio di senso durante mattutine, questi lavori possano finalmente tirare in secco il tram.

Poi c’è il capitolo tombini. Questo ha subito una pressione così forte che da fatto un balzo reso incredibile dal peso di questo pezzo di ghisa. E se qualcuno ci fosse finito dentro con la ruote dell’auto, di un motorino,di una bici. Ma anche se non è successo nulla, quanto male fa ?

Per un tombino che se ne va, altri che restano. Sì. Restano tappati da anni in cui quel balzo non lo hanno mai fatto. Quelli cittadini sono stracolmi di terra e  non possono accogliere più l’acqua che la Natura ci regala. La campagna stura tombini è stata varata dall’assessore Cucinotta che ne ha fatto l’obiettivo di suoi prossimi cento giorni.      

Ad uno ad uno a colpi di piccone saranno ripuliti. Appunto ad uno ad uno. A questo punto ci dobbiamo domandare se è più facile ottenere un ‘accelerazione delle operazioni per evitare che in ogni giornata di maltempo i laghi cittadini non siano solo quelli di Ganzirri, oppure se è più facile convincere Giove Pluvio a ritirare tanta piovosa generosità

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