Fa discutere la ventilata rimozione dalla guida del Genio civile di Messina dell’ingegnere Gaetano Sciacca. A Palermo prendono sempre più consistenza le voci di pressioni e condizionamenti che determinerebbero l’allontanamento dell’ingegnere capo, “reo” di aver detto troppi “no” ai tanti tentativi di nuova insensata speculazione edilizia sulle colline o in prossimità dei litorali e degli argini dei torrenti. Il piano di rotazione di tutti i funzionari pubblici, promesso dal presidente della Regione Rosario Crocetta, ha una sua logica ma in riva allo Stretto il trasferimento di Sciacca, soprattutto in questa delicatissima fase politico-amministrativa, suonerebbe come una chiara “punizione” e farebbe la gioia dei palazzinari, e dei loro politici di riferimento, che si sono visti rifiutare l’autorizzazione a nuove edificazioni in aree a forte rischio di dissesto idrogeologico. In questo scenario, sta cominciando a muovere i suoi primi passi concreti l’amministrazione comunale, chiamata a compiere scelte il più possibile rapide ed efficaci per disinnescare gli effetti delle previsioni contenute nel vecchio Prg e per ridisegnare, con un nuovo Piano regolatore generale, la città “a consumo di suolo zero”. Il tempo stringe, non c’è un giorno da perdere.
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