“Siamo cittadini preoccupati per le sorti della nostra città, che molto dipendono dall’azione del sindaco e della sua giunta, a cui, per questo, occorre assicurare autorevolezza e stabilità.” Sono tornati alla carica. Si tratta del gruppo di elettori che ha deciso di raccogliere le firme per invitare Felice Calabrò a ritirare il ricorso per la verifica dei risultati del I turno delle amministrative di giugno. A palazzo Zanca, stamattina, hanno incontrato Paolo David, capogruppo del pd che, con il capogruppo di Felice per Messina Giuseppe Santalco, aveva inviato una lettera al candidato sindaco del centrosinistra perché non avesse la tentazione di fare marcia indietro, molto critico verso tale iniziativa definita strumentale, e spiegando che il secondo turno elettorale è un effetto revocabile del primo. I firmatari della petizione asseriscono invece che, se il primo turno risulta inconcludente, si deve ricorrere al ballottaggio, e che questo si denomina secondo turno non perché sia una convocazione di minor valore, ma solo perché segue il precedente nel tempo. Quindi il ballottaggio è un’elezione nuova ed assoluta che legittima l’eletto ad assolvere pienamente le sue funzioni e non ad essere sindaco di riserva, Dunque per i cittadini che difendono l’elezione di Accorinti, Calabrò, confidando nella decisione di un magistrato, disconosce il giudizio sovrano degli elettori, assolutamente inappellabile in uno stato di diritto. Per illustrare meglio il contenuto del loro appello, i firmatari hanno anche inviato una lettera ai consiglieri comunali in cui si chiede di dissociarsi dai ricorrenti al Tar poiché il ricorso è un atto gravido di conseguenze negative per la città, soprattutto alla luce dei diversi commissariamenti. Auspicano che l’aula si apra al confronto con l’assemblea dei messinesi, che vogliono impedire lo stravolgimento dei risultati delle urne, per evitare che il futuro di Messina venga affidato alle decisioni della magistratura.
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