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51 profughi al
Palanebiolo

Sono stati sistemati al Palanebiolo, una struttura sportiva coperta di proprietà dell’Università chiusa da qualche mese. Dopo le riunioni operative in prefettura l’area è stata adibita per garantire un asilo dignitoso a queste persone. Sono 51 uomini, tutti giovani al disotto dei 30anni. 41 sono arrivati ieri sera intorno alle 21,30 su un pullman privato, altri dieci durante la notte. Ad accoglierli personale e volontari della CRI e della Protezione civile regionale e provinciale. Dopo l’accoglienza la Cri ha effettuato delle visite mediche per accertare lo stato di salute generale dichiarato buono. Poi la cena fredda, formaggio, tonno e mozzarella. Tanti “good” per dire il loro grazie in ottimo inglese e poi a dormire sulla brandine sistemate nel parquet del palazzetto. Stamattina la colazione the, latte, orzo. La CRI sta provvedendo al reperimento di 51 paia di scarpe. Il personale di assistenza sottolinea la calma e la mitezza di questi giovani che chiedono asilo e sperano in un futuro migliore. La maggior parte proviene dall’Eritrea, alcuni dalla Siria, altri dal Niger. Nessuno di loro appartiene ai superstiti della tragedia del 4 ottobre scorso a Lampedusa. Non si sa per quanto tempo rimarranno a Messina, non si sa se ne arriveranno altri, proprio per questo motivo bisogna predisporre tutto quanto è necessario per la loro permanenza. Intanto è stata garantita l’accoglienza ed in questo Messina non si tira mai indietro. Persino il parroco della zona, mons. Vincenzo D’Arrigo, ha fato loro vista stamane. “Musulmani?” ha detto ai giornalisti che chiedevano di quale religione fossero. “Non ha importanza - ha risposto - siamo tutti fratelli”.

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