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Formazione, Riesame
discute esigenze cautelari

tribunale messina

Si è tenuta l’udienza, davanti al Tribunale del riesame,  per valutare le esigenze cautelari dell’inchiesta “Corsi d’oro”,  sulla gestione di alcuni enti di formazione  in Sicilia e a Messina. Inchiesta culminata il 17 luglio scorso con alcuni clamorosi arresti. L’otto agosto  i giudici del Riesame  avevano confermato gli arresti domiciliari per tutti gli indagati.  Ma oggi sono state discusse altre posizioni. Il collegio, infatti, in circa tre ore e mezzo, ha valutato la difformità di opinioni tra Procura e gip per quanto riguarda  le misure restrittive messe a luglio. La Procura,infatti, aveva chiesto l’arresto in carcere per alcuni indagati mentre il gip De Marco non ravvisò questa esigenza  e  dispose solo i domiciliari per Elio Sauta, Graziella Feliciotto, Chiara Schirò, moglie dell’on. Francantonio Genovese,  Concetta Cannavò, Natale Lo Presti, Nicola Bartolone, Carmelo Capone, Natale Capone, Giuseppe Caliri e Daniela D’Urso moglie dell’on. Giuseppe Buzzanca.  Oggi sono state discusse le posizioni di alcuni indagati per i quali la Procura aveva chiesto la custodia cautelare in carcere ed hanno invece ottenuto i domiciliari. Si tratta di Elio Sauta,  Natale Lo Presti e Melino Capone. La Procura non ha invece presentato appello nei confronti di Salvatore Natoli per le dichiarazioni rese spontaneamente. Discussa la posizione anche degli  indagati per i quali il gip De Marco non aveva ravvisato gli estremi per gli arresti domiciliari e cioè  Elena Schirò e Salvatore Giuffrè. La decisione prevista nei prossimi giorni.

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