Messina

Martedì 30 Aprile 2024

Rifiuti, si scarica a
Motta Sant’Anastasia

Dalla notte appena trascorsa il Comune di Messina conferisce i rifiuti nella discarica di Motta Sant’Anastasia. È il frutto di una convulsa giornata che ha visto i vertici di Palazzo Zanca e di MessinAmbiente impegnati in una lotta contro il tempo, per scongiurare l’emergenza (ieri in molte zone della città i cassonetti sono rimasti pieni). La decisione è dunque presa, dopo l’improvvisa scelta di TirrenoAmbiente di sbarrare i cancelli della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea al Comune di Messina per debiti pregressi. L’assessore comunale, Daniele Ialacqua, e il commissario di MessinAmbiente, Armando Di Maria, ieri pomeriggio si sono recati a Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania, per visitare gli impianti della discarica e trovare l’accordo con i vertici della Oikos srl che gestiste la struttura. Peraltro proprio durante l’incontro è emerso che il Comune di Messina ha un debito anche con la Oikos di 400 mila euro, risalente al 2001. Un ostacolo fortunatamente non insormontabile, almeno per il momento, visto che un accordo tra le parti verrà trovato nei prossimi giorni. Subito dopo l’incontro di Motta, il Comune ha ricevuto dall’Assessorato regionale Energia e Rifiuti l’autorizzazione per scaricare fuori dalla provincia e dunque tutte i tasselli del puzzle sono andati al loro posto. Resta il problema legato ai costi del trasporto a Motta S. Anastasia, certamente più distante rispetto a Mazzarrà. Ma il commissario di MessinAmbiente, Di Maria, lascia più di una speranza. «Ci vorranno 10-15 giorni per avere un quadro completo della situazione e farsi un’idea. I costi del viaggio sono certamente superiori, ma questo impianto fa anche la biostabilizzazione, separando l’umido dal secco. E questo potrebbe comportarci dei risparmi. Quindi alla fine i costi potrebbero essere pari a quelli di Mazzarrà: ma ripeto, ci vorranno due settimane per avere un’idea precisa» Ieri intanto si è insediato il dott. Ettore Ragusa, il commissario inviato dalla Regione per gestire questa fase di transizione con il passaggio dalla fase Ato a quella delle Srr.

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