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Rifiuti dall'emergenza
alla soluzione

Convulsa serata ma anche convulsa mattinata a Palazzo Zanca e nella sede dell’Ato per risolvere il problema rifiuti in città. Un susseguirsi di tegole in testa ad un ciclo dei rifiuti che già stava in piedi per miracolo. Poi la svolta nella piena emergenza così come solo dalle nostra parti siamo in grado di fare.
Ieri la rottura con Tirreno Ambiente arriva come un colpo da ko per Messina che già aveva il problema della mancata copertura giuridica dell’attività di Ato e Messinambiente per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. La società che gestisce la discarica di Mazzarrà S.Andrea reclama 7 milioni e mezzo di euro e denuncia come non sia stata ancora presentata in consiglio comunale la delibera sui debiti fuori bilancio di Ato che avrebbe sbloccato il prestito della regione.
La situazione in nottata non si appiana ed allora l’amministrazione cambia registro. Abbandona la pista Mazzarrà e si mette alla ricerca di una nuova discarica dove conferire rifiuti. La individua in mattinata in Motta S.Anastasia. I costi di trasporto sono il doppio, circa 40 euro a tonnellata, ma Palazzo Zanca potrebbe risparmiare una ventina di euro dal costo di smaltimento e questo eviterebbe un aumento delal spesa complessiva di 120 euro a tonnellata.
Nel frattempo però Messinambiente, proprio per la chiusura di Mazzarrà, non ha effettuato la raccolta del secondo turno notturno. Con l’accesso a Motta S.Anastasia ed in forza di un’ordinanza ( ex art 191 di un dl del 2006) per motivi d’urgenza a firma del sindaco scatta l’affidamento diretto della raccolta da Palazzo Zanca  Messinambiente bypassando Ato ma soprattutto  le  Srr ancora non operative. Oggi sono garantiti i servizi essenziali in Ospedali e Mercati. Da domani invece dovrebbe  ripartire la raccolta indifferenziata. Più complessa la situazione per la differenziata che era gestita dalle Ato. I mezzi devono passare di proprietà e le isole ecologiche potrebbero restare chiuse per un po’ di tempo.

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