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Wwf e Amn: emergenza a Ganzirri

Ganzirri

Emergenza ambientali nelle riserve naturali di Capo Peloro e Marinello. Il Wwf-Sicilia e l'Associazione Mediterranea per la Natura, si son rivolte al Ministero per l'Ambiente e agli organi di controllo siciliani, per denunciare le condizioni in cui versano le due Rno che ricadono nel territorio provinciale di Messina. Particolarmente sotto osservazione la Riserva cittadina, per la quale i due organismi no profit hanno denunciato una gestione scorretta che avrebbe generato danni alla fauna, ai sistemi idrici e chimico-fisici delle acque. Si parla, genericamente, di mancato rispetto dei regolamenti, mancato raggiungimento degli obiettivi di tutela imposti dalle norme comunitarie, nazionali e regionali, violazione degli obblighi comunitari per la Rete Natura 2000.

Le “segnalazioni” entrano poi nello specifico. «Da diverso tempo società private di canottaggio hanno realizzato un accesso in zona A del lago di Ganzirri, al fine di esercitare attività sportive non consentite esplicitamente dal regolamento vigente perché compromettono l'integrità ambientale – si legge nella relazione stilata e firmata dai due presidenti, Deborah Ricciardi (Mediterranea) ed Angela Guardo (Wwf-Sicilia) - . Tale attività recano disturbo certo agli uccelli che sostano in migrazione, mentre quelli che decidono di svernare tollerano la presenza limitandosi a spostamenti brevi. La presenza incontrollata dei canoisti, che non solo si allenano ma organizzano anche manifestazioni agonistiche, peraltro nella porzione di lago con maggiore presenza di trampolieri, aironi, limicoli, è un chiarissimo disturbo che impedisce ai migratori la sosta necessaria, inducendoli o alla fuga o al tirare dritto».

Secondo gli ambientalisti, tale attività, sembra essere la causa della rimozione, da parte di ignoti, di pali utilizzati per la molluschicoltura, attualmente non svolta, dove si posavano molte specie, alcune delle quali protette da diversi convenzioni: beccapesci, gabbiano roseo, airone bianco maggiore, garzetta. Ma i presunti abusi non si fermerebbero qui. Wwf e Mediteerranea segnalano anche un rimessaggio di barche, realizzato al confine con la Riserva (in Zps ma senza che la Valutazione di Incidenza sia stata mai resa pubblica né sia stato mai richiesto il parere dell'ente gestore, nonostante la normativa regionale lo richieda), che per la posizione in cui è stata realizzato, non poteva non richiedere l'utilizzo di un canale per collegarsi con il mare come alternativa all'uso di mezzi terrestri per il trasporto a mare delle barche in esso stoccate. Pur in presenza di un procedimento penale in corso (segnalato nel 2011 dal direttore della Riserva) per modifiche sostanziali allo stato dei luoghi in zona B di Riserva in violazione del regolamento, è stato richiesto ed effettuato un sopralluogo congiunto con l'ente gestore (aprile 2013) nel tentativo di forzare il regolamento e consentire l'utilizzo del canale per il passaggio giornaliero delle barche da e per il mare. Si segnala ancora che un ristorante ha, per quasi tutta l'estate, utilizzato petardi, fuochi d'artificio e botti di ogni genere, al confine con la Zona B, presso la Torre degli Inglesi.

«E' ampiamente noto come tali esplosioni siano deleterie per la fauna tutta e come ciò abbia provocato l'abbandono di un sito di nidificazione del barbagiannioltre a provocare terrore ai migratori notturni e a quelli fermi in sosta in un ampio raggio - prosegue la nota inviata al Ministero -. A ciò si aggiunga inoltre che, pur avendo da anni chiesto che non fosse dato parere positivo, sono state autorizzate numerose nuove costruzioni intorno al lago di Ganzirri, pur in Zps e non tenendo conto di diverse conseguenze». Gli ambientalisti lo scorso mese hanno incontrato il commissario della Provincia, Filippo Romano, soffermandosi anche sull'attuale gestione, che non riesce ad evitare che la vegetazione invada i marciapiedi e che i ratti la facciano da padrone. «Le guardie della Riserva non operano, mentre risulta delegata alla polizia provinciale la vigilanza, impegnata però anche in diverse altre zone - proseguono Ricciardi e Guardo -. Le manchevolezze derivanti da una gestione assente o indifferente ai reali motivi istituivi della zona pluriprotetta, sta comportando conseguenze gravissime ed incalcolabili a questa preziosissima laguna, alle specie e agli habitat per i quali essa è stata individuata come Sic, Zps e Riserva Naturale». (Emanuele Rigano)

 

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