Il denaro finito nella casse comunali, dal 2010 ad oggi, secondo il report fornito da Accorinti alla presenza del capo di gabinetto Silvana Mondello, dell’assessore alle politiche dl mare Filippo Cucinotta e del comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi, è pari a 4.651.626,88.
Questa la cifra che le compagnie di navigazione riscuotono dall’ecopass alle varie biglietterie anche se l’attuale amministrazione non è ancora in grado di specificare se si tratta di quella realmente incassata. Una cifra ben lontana dalle previsioni dei sindaci di Messina e Villa S. Giovanni quando fu riproposta la tassa divisa nella misura del 65% e del 35%. Si ipotizzava, almeno per la città dello Stretto, un introito di 4/5 milioni l’anno mentre i dati forniti oggi si aggirano, mediamente, su circa 1.200.000 euro l’anno. Adesso l’amministrazione, sulla base dei numeri dei quali è entrata in possesso, studierà le contromisure. La riscossione dalle società armatrici entro i termini previsti dal protocollo d’intesa, la rendicontazione mensile, l’impiego di dipendenti comunali alle biglietterie e, soprattutto, la distribuzione dei pass che, ai mezzi pesanti, consentono di trasferirsi alla rada S. Francesco per il traghettamento. In questo caso, la tassa corrisposta da ogni mezzo pesante, anziché i 30 euro che avrebbe dovuto pagare a Tremestieri passa ad appena 3 agli imbarchi di viale della Libertà.
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