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Inchiesta sull'incidente
della Messina a Villa

E’ quantomeno singolare quanto accaduto in poche settimane alla nave traghetto Messina.  Inaugurata pochi giorni fa, dopo l’acquisto da parte di RFI, ha avuto una navigazione nello Stretto breve e complicata. Due giorni fa la prima avaria ai motori che l’ha costretta a fermarsi, ieri mattina l’incidente a Villa San Giovanni. Il traghetto appena uscito dai cantieri Apuania di Massa Carrara, è andato a schiantarsi contro il ponte mobile di un’invasatura provocando nove feriti lievi fra i passeggeri del treno Palermo-Roma che stava trasportando. A causare l’incidente il cedimento dei motori nella fase di rallentamento. La nave non ha più risposto ai comandi e senza controllo è finita contro le pareti dell’invasatura provocando anche seri danni alla carenatura esterna. La beffa è che a bordo del Messina c’erano i tecnici della Warsila la ditta danese che si occupa di riparazione di motori navali e che erano stati chiamati ad intervenire dopo l’avaria del giorno precedente. Il traghetto Messina, riparato il guasto era stato rimesso in esercizio mercoledì pomeriggio ma senza trasportare treni. Ieri,  un po’ avventatamente visto il fresco guasto ai motori,  è stato imbarcato un treno passeggeri e questo ha determinato non solo il ferimento di nove persone ma anche il panico fra i viaggiatori, circa 300 persone che solo dopo quattro ore, con un altro convoglio visto che il treno è rimasto bloccato sul traghetto, sono potute ripartire per Roma. Intanto RFI ha avviato un’inchiesta interna per stabilire cause e responsabilità dell’incidente.  

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