Se i conti di Palazzo Zanca sono al verde, lo stesso colore non sembra essere stato il preferito nelle scelte degli ultimi venti anni delle amministrazioni che si sono susseguite.
A 50 giorni dall’assegnazione delle deleghe, l’assessore all’arredo urbano ed al verde Daniele Ialacqua, scatta una fotografia sulla situazione del suo dipartimento, per anni considerato la cenerentola degli uffici del palazzo.
L’istantanea è semplicemente desolante: Ialacqua, al suo insediamento, ha trovato un assessorato senza un computer, con dieci uomini a disposizione a fronte di una pianta organica di 30. I giardinieri per la cura del verde sono solo tre ed uno è prossimo alla pensione. Dell’agronomo nemmeno l’ombra ed il numero di protocolli arretrati è arrivato alla spaventosa cifra di 12000 pendenze. Senza uomini ma anche senza soldi il dipartimento arredo urbano. A disposizione 50 mila euro l’anno con i quali dovrebbero essere soddisfatte le esigenze di un’intera città. Pochissimi i progetti e messina è fuori per insolvenza anche dalle reti dei comuni.
Gli effetti? Palazzo Zanca in questo momento non ha la possibilità di abbattere tre alberi a rischio crollo perche o mancano i mezzi o le competenze, ed i vigili del fuoco possono intervenire solo se c’è un imminente pericolo. L’impianto di irrigazione di Villa Dante, costato alle nostre tasche 800 000 mila euro arredi compresi, non funziona perché non c’è stato ancora il collaudo. A Messina non esiste una censimento dei giochi per bambini e presto quelli oramai inutilizzabili saranno eliminati e con loro il pericolo. Un corto circuito- prosegue Ialacqua – è quello che per la pulizia dell’aree a verde è nato fra Messinambiente ed Ato 3. L’una si occupa solo della scerbatura, l’altro solo dello spazzamento, ma solo in 4 o 5 aree della città.
La campagna contro il punteruolo rosso che rischia di azzerare il patrimonio di palme della città non ha finanziamenti e si lavorerà per priorità. Sul fronte delle proposte di questa amministrazione si parte da quella centrale della differenziata che scatterà ad ottobre in qualche quartiere popoloso della città ma potrebbe avere una forma ibrida. Questo perché il blocco della raccolta è sempre dietro l’angolo ed eliminare del tutto i cassonetti potrebbe essere pericoloso. Rinnovata la campagna che nazionale un albero per ogni nuovo bimbo nato in città. Ma stavolta la piantumazione avverrà non sulle colline ma in centro abitato. Moltiplicati gli spazi a verde che potranno essere adottati dai cittadini e incentivate le iniziative per far fiorire i nostri balconi, perché hanno detto all’unisono sindaco ed assessore, nella nostra città vorremmo sentire profumo di rose.
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