Un vertice in Prefettura per scongiurare l’emergenza rifiuti più drammatica degli ultimi decenni. Messina si trova ancora una volta sospesa sul baratro, incatenata alle scelte del passato e non in grado di liberarsi dalle vecchie logiche per guardare al futuro. Il fatto stesso che le sorti della città siano legate ancora alla chiusura o meno della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea dimostra quanti anni sono stati sprecati. Come nel gioco dell’oca, si torna sempre al punto di partenza. E suo malgrado, la giunta Accorinti, che punta tutto sulla “differenziata” e che sogna il traguardo finale dei “rifiuti zero”, si trova a dover esitare un atto che si riferisce ai debiti contratti per l’utilizzo della discarica, a un piano di rientro dei costi deliberati tra il 2007 e il 2011, a un accordo transattivo tra i fornitori e l’Ato3, insomma a tutte quelle cose che l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua ha sempre giudicato – quando stava dall’altra parte della “barricata” – come l’emblema di ciò che non deve essere fatto. Tocca, dunque, al prefetto intervenire ancora una volta per salvare la città da un disastro ambientale che cadrebbe nella fase più delicata della stagione estiva, nella settimana della Vara, nei giorni in cui Messina ospita migliaia di visitatori che si aggiungono ai turisti che sbarcano dalle navi da crociera. Sarebbe insopportabile vedere le strade sepolte dall’immondizia proprio in questo periodo, un tremendo biglietto da visita, un danno all’immagine irreversibile. E il prefetto Stefano Trotta, da buon arbitro, ha subito fischiato, richiamando i contendenti a un confronto chiarificatore prima che la “gara” degeneri in rissa, con conseguenze catastrofiche per il pubblico pagante (i cittadini messinesi, che sono contribuenti della Tarsu e, ahimé, della futura Tares). Domani alle 17,30, a Palazzo del Governo, sono stati convocati i responsabili della società TirrenoAmbiente e gli amministratori del Comune di Messina, «per un urgente esame congiunto sulla delicata questione finalizzata a trovare idonee soluzioni che potrebbero scongiurare una possibile situazione di emergenza ambientale ». Dal vertice di domani dovrà assolutamente uscire una soluzione.