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Da domani chiude la
discarica di Mazzarrà

 Quando scoccherà la mezzanotte tra domani e lunedì la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea sarà “off limits”. Agli autocompattatori di Messina non sarà più consentito di conferire i rifiuti nel sito di smaltimento gestito da TirrenoAmbiente. Si profila, proprio nella settimana che precede l’evento clou dell’estate messinese, la processione della Vara, una drammatica emergenza. Soltanto l’intervento del prefetto Stefano Trotta, e la conferma dell’impegno amministrativo assunto dalla giunta Accorinti (la delibera, già pronta, dovrebbe essere trasmessa al consiglio comunale, con procedura d’urgenza, nella mattinata di lunedì), potranno scongiurare il blocco “sine die” della raccolta. Il limite di sopportazione, sostengono i vertici di TirrenoAmbiente, è stato abbondantemente superato. Dopo decine di incontri, atti stragiudiziali, richieste d’intervento, la situazione è giunta al punto di non ritorno. E ieri la società ha informato sia la Regione sia il prefetto, il sindaco, i commissari liquidatori degli Ato, e le Procure della Repubblica di Messina, Barcellona e Patti, della decisione di chiudere il sito di contrada Zuppà. «Quando i ritardi nei pagamenti diventano cronico inadempimento – spiega l’amministratore delegato Pino Innocenti –, diventa impossibile continuare a fornire un servizio di fronte a costi insostenibili. I mancati pagamenti delle amministrazioni che scaricano i loro rifiuti a Mazzarrà hanno comportato un aumento dei crediti e, nello stesso tempo, un incremento a dismisura dei debiti non corrisposti ai fornitori e degli oneri finanziari verso le banche». Stiamo parlando di crediti, quelli vantati da TirrenoAmbiente, che oggi ammontano a 69 milioni 412 mila euro. Ma ci sono aspetti ancor più paradossale. Dai conti si evincono utili di bilancio che restano solo sulla carta ma, nel frattempo, la società è costretta a pagare ingenti tasse proprio su quegli utili e a ciò si aggiungono i costi fissi di gestione, il pagamento degli stipendi e degli oneri contributivi per il personale, l’ecotassa regionale per il deposito dei rifiuti in discarica, le analisi e i monitoraggi ambientali, lo smaltimento del percolato, la manutenzione dei mezzi e delle attrezzature».

Intanto il consiglio comunale di Messina vuole collaborare con l’amministrazione  e soprattutto vuole garantire il bene della città, ma le regole, sono regole.  Lo spiega il presidente Emilia Barrile che è vero che la delibera per la transazione ato 3  e Messinambiente le è stata consegnata ieri, ma aggiunge che  manca il carattere d’urgenza. Stamattina vertice nella stanza del sindaco Accorinti  proprio per tentare di impedire che Messina piombi nuovamente in piena emergenza rifiuti e per di più a ferragosto.

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