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Strade dissestate
tir ed ecopass, i
messinesi attendono

buche strada

Persino le arterie che poco più di un anno fa sono state riqualificate iniziano a dare segni di cedimento. Figurarsi quelle dove invece nessun intervento è stato effettuato, se non dei rattoppi. Un passaggio continuo di tir che riduce le strade della città in condizioni precarie che, in previsione della stagione delle piogge, non potranno che peggiorare. Soprattutto quelle sulle quali transitano i mezzi pesanti andrebbe rifatto il manto d’asfalto e, per far questo, possono essere utilizzate le somme che quotidianamente vengono incassate alle biglietterie degli imbarchi, pubblici e privati, quale tassa di attraversamento: 3 euro per tir; 1,50 per le auto. Sostanzialmente, questo il fine dell’istituzione dell’ecopass, stando al protocollo d’intesa siglato dai comuni di Messina e Villa S. Giovanni. Allo stato attuale, però, si conosce poco sulla consistenza di questo gruzzolo di denaro cash che nei negli ultimi 12 mesi dovrebbe essere stato accumulato. Risorse, queste, immediatamente spendibili per riammodernare le strade dei due comuni che subiscono il passaggio dei mezzi pesanti a tutte le ore del giorno e della notte. Il denaro introitato alle biglietterie delle società di navigazione, pubbliche e private, secondo gli accordi va girato alle amministrazioni comunali entro il 45° giorno successivo alla fine del mese di riferimento. Il 65% delle somme incassate  ai botteghini è appannaggio di Palazzo Zanca. Da mesi quindi si è in attesa di un piano di riqualificazione di strade come il Viale della Libertà, la via Vittorio Emanuele e la via La Farina. Non sono da sottovalutare neanche le condizioni del tratto di via Garibaldi, nelle adiacenze della Prefettura, dove è sempre sostenuto il transito di mezzi pesanti che, sbarcando alla rada S. Francesco, raggiungono la tangenziale attraverso il viale Boccetta. Insomma, su questo scottante tema, non c’è stata la risposta dell’amministrazione Accorinti che, tra le tante emergenze,  nel primo mese e mezzo, non ha ancora battuto il primo colpo. In tanti però, memori della campagna elettorale, si attendono dei provvedimenti.

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