E’ corsa contro il tempo a palazzo Zanca per impedire l’ennesima emergenza rifiuti che Messina potrebbe dover affrontare e per giunta in piena estate. Nella lettera inviata al sindaco e al prefetto, ma anche all’assessore regionale e al dirigente regionale dei settore, all’Ato Me 3 e alla Procura della repubblica, il presidente di TirrenoAmbiente Antonio Crisafulli non usa mezzi termini: il mancato incasso degli importi provenienti dal fondo di rotazione comporterebbe l’impossibilità di ultimare gli interventi necessari per garantire la continuità dello smaltimento dei rifiuti nell’impianto di Mazzarrà S. Andrea già da domenica prossima. In piena settimana di Ferragosto i messinesi potrebbero doversi tenere l’immondizia in casa. Non è una novità che il comune e l’Ato 3 hanno debiti pregressi con la società che gestisce il sito di contrada Zuppà. Circa 24 milioni di euro in tutto quasi da ripartire a metà fra i due enti, con l’unica differenza che il comune deve pagare persino lo smaltimento dal 2002 e il 2003 nella discarica di Tripi. Da aggiungere inoltre gli interessi di mora che si aggirano sui sette milioni di euro Nella lettera, Crisafulli scagiona ovviamente l’amministrazione Accorinti, ma spiega anche che proprio questa giunta ha la possibilità di estinguere in un quinquennio tutti i debiti attraverso l’accesso al fondo di rotazione istituito dal presidente Crocetta per permettere agli ato in liquidazione di ripianare i debiti contratti, con la possibilità per i comuni di restituire il prestito in vent’anni. L’assessore al bilancio Guido Signorino e l’assessore all’igiene Daniele Ialacqua già nei giorni scorsi, accompagnati dal portavoce del Megafono Giuseppe Ardizzone, hanno incontrato il direttore generale del dipartimento rifiuti Marco Lupo il quale ha spiegato le procedura. Stamattina la giunta comunale ha rimodulato la delibera che dovrà essere approvata dal consiglio comunale.
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