Il sindaco Renato Accorinti non si siederà più al centro della prima fila riservata all’amministrazione nell’aula consiliare di palazzo Zanca. Il suo posto sarà occupato da un’agenda, un’agenda che avrebbe potuto essere quella di una donna che però non c’è più, non potrà mai più ricoprire alcun incarico pubblico, non potrà più accompagnare i figli a scuola, non potrà andare a cena con gli amici. Una qualunque di quelle donne uccise dai loro compagni. Ciascuna di quelle donne occupava un posto: sul lavoro, sull’autobus, a scuola, sul tram, al cinema. Anche il comune di Messina aderirà alla campagna contro il femminicidio, partita dal Messico e sposata in Italia dalla messinese Maria Andaloro, che ha già coinvolto il comune di Rometta, dove abita. “Non possiamo dimenticare ciò che è successo – ha spiegato alla stampa- più posti occupati ci saranno e più non potremo fare a meno di capire che uno schiaffo è solo l’inizio: gli uomini non devono darlo e le donne non se lo devono prendere.” L’ha seguita a ruota Nina Lo Presti, neo consigliere comunale del gruppo “Cambiamo Messina dal basso” che ha invitato la giunta a dedicare uno scranno in aula all’iniziativa “ posto occupato”. Certo non immaginava che il sindaco cedesse il proprio posto. INT Chiunque può decidere di riservare un posto per ricordare le vittime del femminicidio. E’ sufficiente scaricare la locandina dal sito www.postoccupato.org e attaccarla a una sedia o panchina, ad una poltrona di un cinema o a teatro, ma anche ad una festa dove quella donna a cui è dedicato il pensiero non potrà mai più andare.