Una maledetta macchia d’olio avrebbe causato l’irrimediabile sbandamento dell’utilitaria su cui viaggiava la 23enne Emanuela Algeri. La giovane studentessa messinese che donò i suoi organi il 3 agosto di due anni fa, andò a sbattere frontalmente contro il guard-rail del viadotto Trapani lungo l’A20. Era a bordo di una Fiat 500 (nuovo modello) e rientrava da Saponara, quando all’uscita della galleria del Telegrafo a poche centinaia di metri dallo svincolo d’uscita del Boccetta si schiantò. Oggi, a due anni di distanza dalla terribile tragedia che ha lasciato nello sconforto i genitori e il fratello di Emanuela, emergono nuovi dettagli sulla dinamica del sinistro. C’è da dire, intanto, che vi è una causa in corso fra il Consorzio autostrade siciliane e la famiglia Algeri, a seguito dell’esposto di quest’ultima sulla base di una segnalazione che raccolse la Polstrada prima dell’incidente. Un suv di importanti dimensioni, una Bmw X5, transitò lungo lo stesso tratto e proprio in quel punto sbandò pericolosamente rischiando l’impatto, a quanto pare proprio a causa della medesima macchia d’olio che si rivelò fatale invece per la ragazza.
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