Tra le società partecipate di Palazzo Zanca, solo l’Atm è stata interessata da un cambio al vertice con l’avvento dell’amministrazione Accorinti. Ato3, MessinAmbiente e Amam, invece, non hanno mutato i propri assetti, nonostante le scelte su commissari liquidatori (i primi due casi), presidenti e Cda (nel caso dell’Amam) fossero state fatte da altri. Ma è di queste ore il primo “incidente diplomatico” tra la casa madre, il Comune, ed una delle proprie “figlie”, l’Amam. Al cui presidente, Alessandro Anastasi, è stata inviata una nota firmata di pugno dal sindaco Renato Accorinti e dal segretario generale Santi Alligo. Al centro della diatriba, il bando di mobilità regionale emanato dall’Amam e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana del 26 luglio. L’Amam è alla ricerca di un dirigente amministrativo, un dirigente tecnico, un avvocato appartenente ad uno staff di avvocatura comunale o un funzionario con laurea in Giurisprudenza, due laureati in Ingegneria settimo o ottavo livello funzionale, tre ragionieri sesto o settimo livello, quattro geometri o periti sesto o settimo livello, quattro diplomati per compiti amministrativi quinto o sesto livello, quattordici operai terzo o quarto livello. In totale, trenta figure professionali, da individuare con la procedura della mobilità regionale da altri enti pubblici, per un incremento della spesa calcolato in più di un milione e mezzo di euro. Troppo per l’amministrazione Accorinti, con il sindaco che ha ribadito nella sua lettera ad Anastasi la «non condivisione» perché «il procedimento intrapreso, se concluso, determinerebbe un notevole appesantimento degli oneri finanziari necessari per l’assunzione delle figure professionali previste».
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