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Rada S. Francesco,
bando innovativo

Tre anni di concessione, senza riserve di proroga, e un’attribuzione di punteggio molto rilevante, se non decisiva, per il profilo tecnico, a chi garantirà «una rapida movimentazione di veicoli e persone che privilegi l’ecosostenibilità e il basso impatto ambientale della soluzione proposta». Sono questi i due elementi chiave del nuovo bando per la concessione della rada San Francesco che l’Autorità portuale ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 23 luglio, e che condurrà a quelli che i più ottimisti auspicano come gli ultimi anni d’imbarco-sbarco dei tir, «per comprovata necessità» agli imbarcaderi di viale della Libertà. Per essere precisi, ed anche per sottolineare che in gara europea vanno i servizi erogati su banchina e piazzale – i “vettori” che ne fruiranno potranno sempre essere, in teoria, più di uno – si tratta, testualmente, della «Procedura aperta, per l’affidamento in concessione, ai sensi dell’articolo 36 del Codice Navigazione, di beni demaniali e di specchi acquei antistanti, in località San Francesco, al fine di condurvi la gestione commerciale di pubblico esercizio di approdi ed aree pertinenziali». Che andrà erogato, appunto, «a vettori marittimi operanti il servizio di cabotaggio marittimo nazionale tra le sponde dello Stretto di Messina». Insomma, il discorso non è nuovo, chi vince assume una posizione di forza ma non può negare, a meno di ragioni organizzative di forza maggiore, i propri servizi ad altri eventuali armatori.

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