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Ex Margherita,
si consuma il
grande inganno

L’ormai famoso padiglione “B” dell’ex nosocomio di viale Libertà, dove si è fatto a pezzi sia il polo radiologico che i due ambulatori chirurgici, pezzi propedeutici all’attivazione del tanto atteso Pte, ha polverizzato quasi 2 milioni di euro. Ingenti spese sostenute che comprendono il trasferimento delle attrezzature e il ripristino dei locali ex Margherita, il mancato utilizzo della Tac, macchinario che fu collaudato in fretta e furia un anno fa, ma mai utilizzato; la perdita dell’assistenza “full risk” non goduta.

Il prossimo 30 agosto scade il termine per l’utilizzo dei fondi europei; oltre quella data il costo delle apparecchiature lo pagheremo noi. Risvolti assistenziali? Inimmaginabili. Il non uso della Tac ha ridotto notevolmente le prestazioni per l’utenza, costretta ad ancor più lunghe liste d’attesa, a beneficio dei privati convenzionati. Sono tutte voci che la Uil Fpl ha documentato e consegnato alla Procura della Repubblica e a quella della Corte dei conti.

Nei giorni scorsi i carabinieri si erano recati nella sede dell’assessorato per acquisire gli atti della vicenda su cui sta facendo luce la Procura di Messina. Sentita anche l’assessore Lucia Borsellino.    

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