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Ex Macello
terra di nessuno

vigili urbani

L’area dell’ex macello comunale è ridotta male da anni. Il comune ha provato a venderla, senza riuscirci. È diventata inevitabilmente una zona franca della quale rom e stranieri si sono nel tempo appropriati.L’ultima porta l’hanno sfondata pochi giorni fa. È quella in cui c’era un piccolo magazzino dell’asp. Dentro c’è ancora tanto materiale di consumo da ospedale. Siringhe, aghi, provette, camici, ma pure oggetti di cancelleria, dalle buste alle carpette con stampato sopra il simbolo dell’ausl 5. Il nucleo decoro della Polizia Municipale rafforzato nelle ultime settimane dal sindaco Accorinti non ha potuto far altro che prendere atto di quel che è accaduto. La sensazione è che chi ha sfondato la porta lo abbia fatto per rubacchiare un po’ di ferro e qualche pezzo di rame, non certo per entrare qui. Il vecchio magazzino di medicinali non è però lo spettacolo peggiore. Nel cortile di fronte c’è la vecchia cabina elettrica. L’hanno smembrata completamente per portarsi via i fili di rame. Una stanza è stata completamente bruciata. Ne porta ancora i segni. Più avanti un altro piccolo cortile con tanti abiti stesi. È una sorta di lavanderia, anche se l’odore non è migliore di quello che si respira nel resto dell’area. Una vecchia persiana di legno appoggiata al muro cattura l’attenzione. La usano come scala per entrare e uscire dall’area dell’ex macello. Dentro c’è il solito cumulo di rifiuti. Da una scala si arriva in una terrazza in cui ci sono diversi cani. Abbaiano, spaventati, ma non si avvicinano. Poche decine di metri più in là c’è un ricovero famoso che viene tenuto in piedi dall’impegno e dai sacrifici dei volontari.Dentro, l’ex macello è in condizioni pietose. Hanno portato via tutto, dai tombini del pavimento alle lastre di metallo che proteggevano i binari sul tetto per trasportare la carne, fino alle finestre. Intere. In ogni angolo ci sono i segni di qualcosa come vent’anni di abbandono.

 

 

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