Le risorse non arrivano, i lavoratori sono sospesi, i boschi incustoditi e il rischio incendi sempre più elevato. Sono gli effetti dello stop ai trasferimenti della regione all’azienda foreste per i dipendenti stagionali. Ufficialmente per mancanza di fondi, anche se i sindacati non sono molto d’accordo. Già due settimane fa avevano lanciato l’allarme. Venerdì scorso i loro timori sono diventati realtà. Duemila lavoratori sono stati sospesi, i boschi sono rimasti incustoditi e spesso senza alcuna forma di protezione dagli incendi.Eppure i soldi ci sarebbero, o meglio nel bilancio regionale risultano. Sono 150 milioni di euro destinati all’azienda foreste siciliana che però per qualche ragione non vengono utilizzati. I comparti dei forestali di Cgil, Cisl e Uil vorrebbero capire perché. Ma non c’erano solo loro stamattina davanti alla sede dell’azienda. C’era anche un movimento spontaneo di lavoratori sospeso, deciso a prendere le distanze da tutti. In tarda mattinata i rappresentanti dei sindacati confederali sono stati ricevuti in prefettura. Hanno spiegato le ragioni dei lavoratori e chiesto supporto per sollecitare un intervento del presidente della regione Crocetta, dell’assessorato regionale all’agricoltura e dell’azienda foreste. In gioco ci sono duemila posti di lavoro. E non solo.
Caricamento commenti
Commenta la notizia