Tiene ancora banco l’inchiesta sulla formazione, denominata “Corsi d’oro”. I riflettori si spostano su alcune operazioni immobiliari ritenute sospette. In particolare, un passaggio dell’ordinanza firmata dal gip Giovanni De Marco si sofferma sull’acquisto dell’immobile di viale Principe Umberto numero 89. Un fabbricato che l’Aram ha rilevato qualche anno fa dalla Congregazione dei Padri rogazionisti, nell’interesse della società Centro servizi 2000. Secondo la magistratura, dietro quest’operazione ci sarebbero Elio Sauta e la moglie Graziella Feliciotto, due delle dieci persone finite agli arresti domiciliari. Peraltro, l’acquisto sarebbe viziato da procedure anomale. Ad esempio, «la polizza fideiussoria consegnata ai Padri rogazionisti costituiva una contraffazione dell’originario documento». I dipendenti dell’Aram, in una lettera aperta inviata alla “Gazzetta del Sud”, rivendicano intanto l’assoluta correttezza del loro operato e sottolineano di non avere ancora ricevuto dodici mensilità di stipendio arretrate più una tredicesima. Domani, invece, giornata dedicata agli interrogatori di garanzia, davanti al gip Giovanni De Marco.