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Sforato il Patto,sanzione
da 7 mln e strada in salita

accorinti+signorino

Piove sul bagnato a Palazzo Zanca . Nela rincorsa alla valutazione della massa debitoria e nel disperato tentativo di riscrivere un piano di equilibrio che possa evitare il dissesto del Comune, piomba la certezza della valutazione dello sforamento del Patto di Stabilità anche per l’anno 2012. Era già successo due anni fa e stavolta la mazzata a ridosso di S. Silvestro.

Alcune uscite, in un primo momento non  considerate fuori bilancio,, in realtà, poco dopo, tali si sono dimostrate portando allo sforamento.

Questo perché c’è stato un erroneo trattamento dell’anticipazione dei 40 milioni che il governatore Crocetta mise a disposizione del Comune di Messina in quella giornata speciale di fine anno che sembrava la fine di un incubo a tanti zeri.

Quei 40 milioni, poi divenuti 32, in realtà sono rimasti a disposizione a Palermo senza essere utilizzabili, al momento, da Palazzo Zanca. Erano infatti legati all’approvazione del piano di riequilibrio che come sappiamo è ancora in alto mare.

L’inclusione e poi l’esclusione nel previsionale 2012 di questi soldi ha creato di fatto a marzo scorso la certezza dello sforamento del patto di stabilità. Ma quali le voci che hanno portato al mancato pareggio? E soprattutto a quanto ammonta il buco? La cifra è di sette milioni e 300 mila euro.  Nel dettaglio, 3 milioni e 900 mila per coprire Atm, 2,4 per disavanzo Ato 3, ed  un milione per spese di avvocatura.

Ed ora che succede? La legge prevede una sanzione pari al 100% del debito sforato. Lo Stato trasferirà quest’anno 7 milioni in meno al Comune di Messina che è sempre alla ricerca di nuova entrate per riequilibrare i propri conti su base decennale ed evitare così il fallimento. Adesso la strada è davvero dura.

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