L’opera pubblica più importante per la vivibilità di Messina è meno lontana. Il porto di Tremestieri, l’appalto da 80 milioni per risolvere l’emergenza tir, dovrebbe essere un cantiere aperto nella primavera dell’anno prossimo. Finalmente la Protezione civile nazionale si è ricordata che Messina è vittima di una grave e nuova emergenza –in termini di qualità della vita – causata dall’invasione di camion nelle strade del centro. Con gli approdi di Tremestieri dimezzati da 2 anni e mezzo per i lavori di riparazione, ed i tir che scorrono quasi liberamente, sui viali Boccetta e della Libertà, in direzione della rada di San Francesco. Si è così raggiunta, ai vecchi approdi di viale Libertà, la percentuale choc del 76 per cento del flusso totale tra Messina e Villa. Facendo ridiventare un incubo quella rada che dalla metà di settembre, sarà assegnata ancora una volta, con pubblica gara, per altri quattro anni. Il capo del Dipartimento, Franco Gabrielli ha firmato, dunque, l’Ordinanza di Protezione civile numero 6693, adottata – si legge –«per favorire e regolare il subentro del Comune di Messina nelle iniziative finalizzate al superamento della situazione di criticità ambientale determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nella città di Messina». Il dottor Santi Alligo, per la sua qualifica di segretario generale, è individuato quale il responsabile delle iniziative ed è «autorizzato a porre in essere le attività occorrenti». Non si tratta più, com’è evidente, dell’affidamento ad un commissario straordinario di “poteri speciali”, pari a quelli di cui –tra il 2001 e il 2012 hanno beneficiato i tre prefetti Marino, Scammacca ed Alecci, e l’ex sindaco Buzzanca – ma dell’assegnazione al Comune di ordinari compiti di “stazio - ne appaltante”. Definizione in burocratese dell’ente pubblico cui tocca la gestione dei rapporti, amministrativi e contabili, con l’impresa aggiudicataria, e con la direzione lavori.
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