“Non sentite il profumo del cambiamento?” Ci accoglie così il sindaco Renato Accorinti, nella sua stanza con il rettore Pietro Navarra, il vicesindaco Guido Signorino, l'assessore alle politiche giovanili Filippo Cucinotta ed il direttore generale dell'Università Francesco De Domenico.
“Si respira aria nuova in città”- prosegue il primo cittadino, confortato dal rettore il quale condivide, annuendo. Quello che doveva essere solo un incontro formale, uno scambio di saluti fra due neo eletti, si trasforma in una sorta di mini conferenza programmatica. Sul tavolo di Università e Comune si discute del futuro della città, dei giovani. In particolare, Navarra chiede che da palazzo Zanca vengano garantiti i servizi, primo fra tutti la mobilità, ma non soltanto interna. Il rettore sollecita il sindaco a difendere il diritto di continuità territoriale fra Calabria e Sicilia, messo a rischio anche dai tagli alla metromare. “altrimenti finiremo per soccombere alla concorrenza di altre università, come quella di Cosenza”- spiega l’economista. “Costituiremo una cabina di regia”- annuncia Accorinti, il assicura di aver già stretto contatti con il sindaco di Villa San Giovanni e il commissario straordinario di Reggio Calabria per avviare quella conurbazione dell’area dello Stretto di cui si discute da decenni, ma che nei fatti non esiste. “Tre città, che potrebbero essere una sola” ribadisce il primo cittadino- “prendere decisioni insieme, progettare insieme e svilupparsi insieme”. Con il rettore parla anche del futuro dello stabile della casa dello studente, di proprietà del comune, e su cui ci sarebbe un orientamento per realizzarvi il secondo palazzo di giustizia. Come ha ricordato già ieri il direttore De Domenico l’Università gode di una concessione perpetua e sta ristrutturando il plesso per metterlo a norma dopo i fatti de L’Aquila, quindi questo argomento dovrà essere approfondito. Con il rettore, Accorinti parla anche di legalità, dopo i recenti fatti che hanno visto un docente universitario coinvolto nell’inchiesta Campus. Gli promette collaborazione a tutti i livelli, anche per avviare attività culturali, di formazione, e soprattutto per restituire verità storica ai fatti, ben diversa da quella mediatica, che vuole attribuire all’ateneo messinese quell’immagine di luogo di malaffare che non merita.
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