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Presentata la guida
"Pago chi non paga"

prefettura Messina

Ormai nessuno potrà dire di non sapere. La guida per il consumatore critico anti racket “pago chi non paga” nasce per segnalare a tutti i cittadini chi sono gli operatori che hanno deciso di non pagare il pizzo e che vanno sostenuti –è stato detto- anche con un semplice acquisto, con la scelta significativa e consapevole di preferire quelle aziende che hanno fatto una scelta di coscienza e che nei fatti e pubblicamente lo hanno dichiarato.

L’iniziativa è frutto di tanti anni di impegno ha detto oggi il prefetto di Messina Stefano Trotta, oggi è il momento di raccogliere i risultati di questo importante  lavoro.

La guida pubblicata dalla Fai la federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane raccoglie 472 imprese siciliane e diverse sono anche quelle della provincia di Messina, ma presto ce ne saranno delle altre. Entro la fine del 2013  infatti sarà pubblicata una nuova edizione.

Pago chi non paga è un’azione svolta nell’ambito del programma operativo nazionale sicurezza per lo sviluppo obiettivo convergenza 2007 – 2013 consumo critico antiracket per la diffusione ed il consolidamento di un circuito di economia fondato sulla legalità e lo sviluppo.

Alla presentazione è intervenuto anche il sindaco Renato Accorinti. “La crisi più forte è il default culturale e spirituale” ha dichiarato “dobbiamo fare innamorare i cittadini di Messina. L’evoluzione culturale ed epocale della città è finalmente divenuta democrazia e un bagno d’amore. L’economia va e viene ma la gente vuole cambiare e le istituzioni sono  garanzie per i cittadini. O vinciamo insieme o perdiamo tutti.”

Il presidente onorario della federazione nazionale delle associazioni antiracket ed anti usura italiane fai Tano Grasso ha assicurato la sua collaborazione al sindaco di Messina. La guida è un’idea già sperimentata nel consumo critico, se il cittadino acquista in un negozio che paga il pizzo” ha detto Grasso “contribuisce al rafforzamento della mafia. Oggi invece arriva un segnale nuovo chi non paga vuole rompere l’omertà e mettendo il suo nome nella guida ha voluto che si sapesse il suo no al pizzo. Ed è questa la vera rivoluzione.

 

 

 

 

 

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