Messina

Domenica 28 Aprile 2024

Accorinti stasera
l'insediamento

poltrona sindaco

Renato Accorinti è il nuovo sindaco di Messina. Il leader del movimento Cambiamo Messina dal Basso nel ballottaggio ha superato il candidato del centrosinistra Felice Calabrò, 52,67 contro 47.33 le percentuali che hanno portato Accorinti sulla principale poltrona di Palazzo Zanca.  Uno straordinario successo per il pacifista messinese ma anche il segnale che qualcosa si è inceppato nella macchina elettorale del centrosinistra.

Intanto il neo sindaco si insedierà stasera alle 19.30 a palazzo Zanca con il passaggio delle consegne con il commissario Luigi Croce. Da stamani, infatti,  l'Ufficio centrale elettorale, presieduto dal magistrato Giuseppe Bonfiglio, ha ripreso l'attività di verifica dei voti  del turno di ballottaggio e dopo la verifica, alle  19,  proclamerà il candidato eletto .

Messina volta pagina e lo fa in maniera dirompente mettendo sulla poltrona di sindaco Renato Accorinti, il pacifista fin qui noto per le sue battaglie contro il Ponte e per la tutela dei diritti civili soprattutto delle fasce più deboli. Un ciclone che ha spazzato via l’imponente macchina elettorale del centrosinistra che al primo turno aveva sfiorato l’elezione diretta. 52,67 la percentuale per Accorinti, 47,33 per Felice Calabrò. Un risultato straordinario se si considera che Accorinti aveva ottenuto al primo turno 19.000 preferenza ed al ballottaggio 48.000 ovvero, 29.000 voti in più. Sicuramente un grandissimo successo personale ma è ovvio che qualcosa sì è inceppato nel motore del centrosinistra, non più sospinto  dalla potente forza trainante dei consiglieri comunali e di circoscrizione che evidentemente hanno ridotto il loro impegno a favore del loro candidato. E la sconfitta ha subito determinato le dimissioni del coordinatore provinciale del OD Patrizio Marino che ha puntato l’indice contro i partecipanti alle primarie che a suo dire non avrebbero rispettato il patto di lealtà verso il vincitore. E poi ci sono i renziani, la corrente del PD che ha appoggiato platealmente Accorinti. Insomma un guazzabuglio degno della più tradizionale politica. Quella che i messinesi, con il voto del 23 e 24 giugno hanno bocciato su tutta la linea. E’ pur vero che Accorinti ha pescato soprattutto nel centro e nella periferia nord ma ha ottenuto qualche buon risultato anche a sud, fra le roccaforti di Calabrò. Quel che è certo comunque è che il santone di Cambiamo Messina dal Basso ha visto lievitare le preferenze ovunque anche nei quartieri in cui ha subito le più pesanti sconfitte. E questo significa una cosa sola. I messinesi gli hanno affidato i loro i sogni, le loro speranze di riscatto, le loro ambizioni per conclamata stanchezza della vecchia classe politica e delle sue logiche. La sua storia di uomo libero e svincolato da partiti e padrini ha fatto breccia nel cuore della gente. Ora però viene il difficile, è il momento di governare, di togliere la maglietta No Ponte ed indossare la fascia tricolore. Messina, dopo tre commissari ha bisogno di un governo stabile ed efficiente. Il tempo dei sogni e degli slogan è finito, E’ ora  di amministrare, Messina non ha un minuto da perdere.

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