La lunga attesa sta per finire. È il momento della scelta. Oggi, dalle 8 alle 22, e domani, dalle 7 alle 15, i messinesi saranno chiamati a eleggere il nuovo sindaco. Al ballottaggio si sfidano Felice Calabrò (che al primo turno è arrivato al 49,93 per cento, forte del sostegno di otto liste del Centrosinistra e dell’Udc) e Renato Accorinti (che il 10 giugno ha superato il 24 per cento), leader del movimento civico “Cambiamo Messina dal basso”. Come tutte le consultazioni elettorali che si decidono ai “supplementari”, l’incognita principale è quella legata all’astensionismo. Al primo turno hanno votato oltre 141 mila messinesi, pari al 70,2 per cento degli aventi diritto. Il calo, rispetto alle precedenti amministrative, è stato sensibile (oltre il 5 per cento), anche se non ha raggiunto le cifre record registratesi in molte altre città della Sicilia e del resto del Paese. Accorinti e Calabrò arrivano allo “spareggio” dopo una lunga campagna elettorale svoltasi in un clima difficile (la città si è presentata al voto in condizioni disastrose, a un passo dal default economico-finanziario e senza prospettive certe di rilancio per il futuro) ma nel rispetto reciproco e nella consapevolezza che, chiunque sarà il vincitore, si dovrà cercare il più ampio consenso possibile per fare uscire Messina dal tunnel.