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Assalto alla spiaggia
libera e al risparmio
Lidi in crisi

È il più grande rilancio, negli ultimi vent’anni, dell’assalto alla spiaggia libera: ciò a causa della patata bollente dei maxi canoni demaniali a carico dei gestori, e dei venti di crisi che spirano nelle famiglie e fanno preferire il risparmio assoluto nonostante i tanti maxi sconti. Un segno dei tempi: si perdono preziosi servizi ed ancor più preziosi posti di lavoro. E si rischia la disfatta anche sotto il profilo del degrado ambientale: altrove, non certamente a Messina, crisi e problemi di demanio avrebbero indotto gli enti pubblici ad una maggior cura dell’ambiente, per favorire una fruizione decorosa dello Stretto. Manco a parlarne: la città è quella che si conosce, sull’orlo del collasso finanziario ed assolutamente priva, a dispetto di uno dei litorali più belli del mondo, dell’elementare servizio di pulizia delle spiagge così come di quello della cura del verde urbano. Di fronte al pericolo che corrono il grosso degli stabilimenti di nuova generazione, dunque, il sentimento non può che essere quello di una sconfitta collettiva, di una grave perdita, per chiunque ami il mare, non compensata da alcun tipo di vantaggio. Non si vuole nemmeno ignorare che per la conformazione “stretta e lunga” di Messina alcuni lidi pongano, da Paradiso a S. Agata, problemi irrisolti per la pace notturna dei residenti, “ferita” dalle discoteche. Ma in una città “turistica” senza politiche del turismo, piagata dalla fuga o dal parcheggio di tanti giovani, la bella risorsa dei lidi va governata meglio, non stroncata.

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