La telenovela, a Messina, sui progetti di messa in sicurezza sismica del viadotto Ritiro, che vede coprotagonisti il Cas e l’Anas, approda finalmente a un programma certo, ma i tempi per porre fine al restringimento della carreggiata a una corsia sono lunghi. Perché l’in - cubo degli incolonnamenti chilometrici negli orari di punta, con i pendolari estivi vittime sacrificali, ci vorrà almeno un anno: prima dell’estate del 2014 il restringimento non potrà essere eliminato. Si tratta di una misura obbligata, era la prima delle prescrizioni date oltre un anno fa dall’Università, che sottolineò il grave ammaloramento di nove dei quaranta pilastri che sorreggono il viadotto. Da qui l’obbligo di ridurre preventivamente carichi e vibrazioni. A rassicurare sulle soluzioni è il commissario messinese del Cas, l’avvocato Nino Gazzara il quale ha reso noto che la convenzione tra il Cas e l’Università, per rispondere ai rilievi del Rina sul progetto redatto dall’Anas, è stata siglata. Entro il 31 luglio tutti i dati arriveranno a Roma, il progetto otterrà l’ultima via libera e potranno bandirsi, in successione, i due interventi previsti: una gara urgente da 5 milioni e l’adeguamento sismico definitivo, per circa 30 milioni.