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Calabrò lancia
l'allarme su
Metromare

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A rischio, non soltanto la continuità territoriale, ma anche posti di lavoro ed un servizio indispensabile per migliaia di pendolari e viaggiatori che tutti i giorni utilizzano Metromare, chi per raggiungere Villa San Giovanni o Reggio Calabria, chi per proseguire il viaggio in treno o in aereo. La somma di 3 milioni di euro, che sarebbe stata assicurata dal governo nazionale per permettere una proroga  di sei mesi, sarebbe insufficiente  sia per garantire  la qualità, che la quantità dei collegamenti, oltre che a tutelare gli attuali livelli occupazionali. Ai numerosi interventi del sindacato Orsa, che dal novembre scorso ha chiesto l’impegno della regione siciliana e avviato una raccolta di firme con il comitato pendolari dello stretto, che ha raggiunto già quota 1500, si aggiunge oggi la nota del candidato sindaco del centrosinistra/ Felice Calabrò esorta la città a reclamare i propri diritti e a pretendere  un impegno concreto dal governo e dal Ministero dei Trasporti, affinchè venga erogata una cifra adeguata a coprire i costi fino dicembre, attivandosi nel contempo a preparare  il nuovo bando di gara. Batteremo i pugni sul tavolo- assicura Calabrò, che si dice certo del sostegno dell’Assessore regionale ai Trasporti Nino Bartolotta.  Quando parlo di tutela dell’occupazione- spiega il candidato sindaco del centrosinistra - non mi riferisco solo al personale della società, ma ad un sistema che può essere alimentato esclusivamente da servizi efficienti. Se funziona Metromare- argomenta – si garantisce ai pendolari di poter lavorare con puntualità e serenità, a chi deve viaggiare tempi più brevi, agli studenti la possibilità di formarsi senza dover allontanarsi troppo da casa, e si creano le basi per la realizzazione dell’area integrata dello Stretto. In questo momento però duole registrare che a dieci giorni dalla scadenza del servizio non esiste ancora né la proroga, né il bando, e, con i finanziamenti esigui che dovrebbero arrivare, la coperta sarà troppo corta per  entrambi gli scali calabresi e garantire  lo stesso numero di corse.

 

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