34 giorni fa l’inaugurazione dei nuovi accessi in autostrada verso Palermo e Catania. Grande sollievo per migliaia di automobilisti, soprattutto quelli residenti nella zona nord della città, non più costretti ad attraversare le strade trafficate del centro per raggiungere l’autostrada. Ma a tanti che adesso godono di questi nuovi collegamenti, ne corrispondono altrettanti che penano quotidianamente per raggiungere la città provenienti dai centri rivieraschi della tirrenica. Tutto questo perché, ormai da un anno, sul viadotto Ritiro si transita su una sola corsia a causa delle precarie condizioni in cui versa questa struttura realizzata oltre 40 anni fa e durante i quali non è mai stata effettuata una manutenzione straordinaria. Il restringimento che già creava incolonnamenti nelle ore di punta, dal 15 maggio scorso, giorno da cui è possibile accedere in autostrada dallo scivolo di S. Michele, genera in alcuni momentI degli intoppi con tempi di percorrenza che sfiorano i 90 minuti. Con l’arrivo della bella stagione, com’era prevedibile, è notevolmente aumentato il flusso da e per i centri rivieraschi e, soprattutto in giornate festive, è la paralisi totale. L’incolonnamento inizia un paio di chilometri dopo la barriera di Villafranca dove peraltro, e questa è una beffa, si è costretti a pagare il pedaggio: 1 euro 20 per 12 chilometri. Per ragioni tecniche e di sicurezza già alcune centinaia di metri prima della galleria Telegrafo la carreggiata è stata ristretta in modo che i veicoli non giungano a forte velocità nel punto critico. La corsia unica, sommata all’ingresso in autostrada regolato da uno stop, contribuisce ulteriormente a rallentare la marcia dei mezzi provenienti da Villafranca. Rimedi, non sembrano essercene. “Se tutto procede senza intoppi, disse un mese fa il commissario del Cas Gazzara, tra gara d’appalto e lavori si messa in sicurezza ci vorrà circa un anno prima che dal viadotto ritiro di possa tornare a transitare sull’intera carreggiata ed innestare gli altri due scivoli di collegamento con lo svincolo di Giostra”. Nel frattempo, sospendere il pagamento del pedaggio che, tra altro, è il più caro d’Italia, sarebbe quantomeno un modo per venire incontro a un’utenza che, questa breve tratta, in piena efficienza, non riesce a percorrerla da anni.