Il Parco Magnolia, i 105 alloggi di Bordonaro, i 44 di Santa Lucia e i 40 di Minissale. E poi il risanamento da Bisconte a Camaro San Paolo, da Fondo Fucile al Rione Taormina, da Fondo Ragusa a Maregrosso. Tutti progetti avviati e mai partiti davvero. Spesso rimasti bloccati all’inizio, a volte incredibilmente alla fine, con i finanziamenti già in tasca e gli appalti pronti, per colpa della lentezza della burocrazia.
È su queste opere che hanno concentrato l’attenzione le federazioni degli edili di Cgil, Cisl e Uil. Su queste opere e sull’Iacp, colpevole di non aver accelerato un iter che è già lunghissimo. In un momento di grande crisi per il settore dell’edilizia sarebbe fondamentale dare il via a quegli interventi programmati, finanziati e appaltati.
Ogni giorno si perdono posti di lavoro nell’edilizia che vive una crisi terribile. Sbloccare queste opere secondo i sindacati sarebbe una vera boccata d’ossigeno per l’intera categoria. Ma sarebbe fondamentale anche e soprattutto per i cittadini che da anni attendono un alloggio popolare e che non si spiegano perché serva così tanto tempo per dare il via ai lavori.
De Vardo, Famiano e Oriti, segretari delle federazioni degli edili, hanno lanciato un appello a tutti i lavoratori del settore. Domani mattina saranno in sit-in sotto la sede dell’Iacp per sollecitare l’istituto a far partire i lavori già finanziati e appaltati. Ma sarà solo il primo passo. Perché dopo l’Iacp si sposteranno davanti alle sedi di tutti gli enti appaltanti della provincia di Messina che hanno opere già finanziate ma non ne hanno ancora avviato la costruzione.