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I candidati sindaco
firmano le richieste
di Addiopizzo

C’erano quasi tutti, tra un impegno e l’altro di una campagna elettorale che ormai è giunta alla fase più calda. In una delle sale del Palacultura, l’associazione Addiopizzo ha voluto incontrarli e soprattutto impegnarli formalmente su determinati aspetti e con un denominatore comune: la legalità. Modifica dei regolamenti comunali sul commercio, a sostegno di una politica che  premi chi denuncia l’estorsione e che invece revochi le autorizzazioni a chi sia stato condannato per reati di mafia. E inoltre chiesto ai candidati l’impegno per l’istituzione di un osservatorio comunale antimafia; di imporre l’obbligo di dichiarazione antiracket per l’iscrizione all’albo delle imprese di fiducia del Comune; costituzione parte civile del Comune nei processi di mafia e di estorsione; l’avvio di un percorso stabile nelle scuole di prevenzione ed educazione alla legalità, che coinvolga i ragazzi e le loro famiglie. In tema di legalità, visto il periodo, non poteva non essere trattato il tema della compravendita dei voti che, secondo la maggior parte dei candidati intervenuti all’incontro odierno, soprattutto in determinati villaggi della città, ha determinato in passato l’esito delle elezioni. Affrontato anche il caso Vara, nato proprio da una denuncia di alcuni esponenti di Addiopizzo ed esploso alcuni giorni fa con dei provvedimenti della magistratura nei confronti di due componenti del comitato Vara.

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