Da outsider a terzo incomodo. Renato Accorinti ritiene di essere il peggiore avversario possibile per chiunque dovesse andare al ballottaggio. “Adesso mi temono” ha detto.
Nella nuova sede di via 24 maggio Accorinti ha presentato con la stessa passione con la quale per anni ha animato le sue battaglie contro i Tir, la guerra ed il ponte, un programma che non vuole proporre grandi opere, ma ribaltare l’idea di una politica mossa dai grandi gruppi d’affari.
La flotta comunale , l’abbattimento delle barriere a Palazzo Zanca, la richiesta del riconoscimento di patrimonio mondiale all’Unesco, l’apertura delle scuole anche pomeridiana delle scuole al territorio. “Io sono un anarchico, ma credo che le istituzioni siano sacre.”. dal paradosso alla svolta della sua vita, con l’addio alla sua inseparabile maglietta. Presentata parte della sua squadra. Tutti tecnici. Ed Accorinti dice. Loro sono migliori di me.
Guido Signorino al bilancio, Nino Mantineo alle politiche sociali e giovanili, Sergio Todesco ala cultura, Daniele Ialacqua all’ambiente e Patrizia Panarello allo sviluppo sociale.