Scendono a sei i candidati alla sindacatura. Ieri, a tarda sera, infatti, la Commissione elettorale circondariale intercomunale ha escluso la lista dell’imprenditore Angelo Villari. Alla base il ritardo di due minuti con cui la lista “Cambiamo tutto” era stata presentata mercoledì mattina. La scadenza era infatti prevista alle 12, mentre Villari ha consegnato tutto un paio di minuti dopo, come accertato dal segretario generale Santi Alligo e dai vigili urbani. In lizza restano dunque Felice Calabrò (Pd, Udc, Megafono, Sel, DR), Enzo Garofalo (Pdl, Fratelli d’Italia), Renato Accorinti (Cambiamo Messina dal Basso), Maria Cristina Saija (Movimento 5 Stelle), Gianfranco Scoglio (Nuova Alleanza) e Alessandro Tinaglia (Reset!). Ma la commissione ieri ha passato al setaccio anche le altre liste. E il day after della presentazione dei “concorrenti” alle cariche di sindaco, consigliere comunale, presidente e consigliere di Circoscrizione è stato solo leggermente meno frenetico di quello precedente. Con emissari dei vari gruppi politici – che parteciperanno alla tornata elettorale del 9 e 10 giugno – presenti a Palazzo Zanca, alcuni col volto teso. Molti con in mano carpette con le carte richieste di volta in volta dai commissari per l’integrazione dei documenti presentati il giorno prima. La commissione, come detto, è rimasta riunita fino alla tardissima serata di ieri, perché in effetti in diverse liste sono stati riscontrati dei problemi. Come avvenuto in altri comuni della provincia, ad esempio, la modulistica presentata non era quella aggiornata all’ultima circolare regionale e questo ha costretto gli uffici a chiedere di regolarizzare le varie posizioni entro 24 ore. E alla fine è stata presa la decisione di escludere Villari, una scelta che ha richiesto grande attenzione. Perché l’ultimo precedente messinese di una lista esclusa, quella dei “napoletani” socialisti del 2005, comportò un contenzioso al Tar culminato con l’annullamento delle elezioni, la decadenza del sindaco del tempo, Francantonio Genovese, e l’arrivo del commissario Gaspare Sinatra. Una strada, quella dell’ennesimo commissariamento di un Comune che ha visto tre sindaci decadere in dieci anni, che nessuno vuole neanche lontanamente immaginare. Ma al vaglio della commissione ci sono anche altre tre liste presentate al Consiglio comunale, per le quali è stata richiesta un’integrazione di documenti che dovrà essere presentata oggi (tra queste quella del Megafono). L’ufficializzazione di candidati e assessori designati ha, intanto, rinnovato alcune polemiche di carattere squisitamente politico, stavolta, e non tecnico- burocratico, già venute fuori nelle settimane scorse. In particolare all’interno del centrosinistra, dove i rappresentanti della lista “La Farfalla”, che ha tra i suoi promotori il pur non candidato ex segretario cittadino del Pd, Giuseppe Grioli, tornano a farsi sentire. Il più duro è stato Emilio Fragale, candidatosi insieme a Grioli alle primarie che hanno eletto Felice Calabrò candidato sindaco e già polemico in quella fase. Fragale ha dichiarato senza mezzi termini di var «preso atto della considerazione pari a zero che nei nostri confronti ha Calabrò e della cecità e aridità che lo circonda. Pertanto, nel rispetto delle posizioni di ciascuno, il mio impegno nei confronti del candidato sindaco “apparentato” sarà proporzionale alla sua considerazione, cioè zero». Fragale, di fatto, si tira fuori, lamentando l’assenza di risposte rispetto ad una serie di questioni sollevate nelle scorse settimane, dal coinvolgimento nell’elaborazione del programma al confronto sugli assessori designati, che “La Farfalla” avrebbe voluto che si nominassero tutti in prima battuta. Anche Grioli, mercoledì, era stato duro nel suo sfogo su Facebook: «Ancora scelte non concertate e calate dall’alto sui quartieri, sulla composizione delle liste e sul programma. Non siamo noi a voler creare contrapposizioni e chi vuole continuare su questa strada è chi le genera. Abbiamo offerto il contributo di una lista chiedendo solo buona politica. Non ci appartiene questo modo di fare politica. Per le nostre scelte combatteremo fino alla fine». “La Farfalla” abbandona Calabrò? Ieri il movimento si è riunito, confermando tutte le perplessità ma anche l’appoggio “condizionato” a Calabrò. «La posizione di Fragale è personale – spiega Grioli – ma rispetto è chiaro che ad oggi la mano che noi abbiamo proposto di dare, non è stata riconosciuta fino in fondo».