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Svincoli, è arrivato
il gran giorno

È il gran giorno. Appuntamento oggi alle 11,30 (diretta televisiva su Rtp a partire dalle 11,15), a San Michele, quasi alla cima di viale Giostra, lì dove 16 anni fa venne posta la prima pietra di quella che è sempre stata considerata una delle più importanti opere per Messina: il sistema di svincoli, gallerie e bretelle autostradali Giostra-Annunziata. A tagliare il nastro ci sarà il ministro Maurizio Lupi, insieme con l’amministratore unico dell’Anas Pietro Ciucci, il commissario straordinario del Comune Luigi Croce, il presidente della Provincia regionale Nanni Ricevuto, l’assessore regionale alle Infrastrutture Nino Bartolotta, il capo compartimento Anas per la Sicilia Salvatore Tonti. A benedire la consegna dell’opera da parte dell’impresa costruttrice (la Ricciardello) l’arcivescovo mons. Calogero La Piana. Non ci sarà il ministro messinese Gianpiero D’Alia, che ha chiarito il perché della sua assenza odierna in una breve nota: «La riunione di governo all’Abbazia di Spineto ha stabilito che i ministri, fino al termine della campagna elettorale, non potranno prendere parte a manifestazioni pubbliche, se non strettamente legate all’attività del loro dicastero. È questo il motivo –prosegue il ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione – per cui non sarò presente a Messina per l’inaugurazione dello svincolo di Giostra, opera pubblica a lungo attesa dai cittadini e di grande importanza per il tessuto economico e sociale di tutta la provincia». Ci sarà, invece, l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, ma «come ultimo cittadino di Messina», il quale ha inviato una “lettera aperta alla città”. «Dopo i processi sommari di questi ultimi mesi – scrive Buzzanca – non nascondo che la telefonata del presidente Ciucci in qualche modo mi abbia ripagato delle tante amarezze, ma soprattutto del lavoro e dell’impegno che ho profuso per la realizzazione dell’opera. Nel 2008 ho avuto l’onore di essere eletto, per la seconda volta, sindaco di Messina. Una fitta nebbia avvolgeva un’incompiuta in disfacimento, divenuta il simbolo dell’inefficienza, del non fare. Erano trascorsi 19 anni dalla firma dello storico accordo di programma che prevedeva, tra l’altro, la costruzione dei minisvincoli. Erano stati versati fiumi d’inchiostro per sollecitare il completamento, per descrivere l’urgente e indifferibile bisogno del nostro sistema viario di un’opera che consentisse il collegamento tra zone nord e centro-sud. Una cospicua somma, addirittura (oltre 35 milioni di euro), era stata cancellata dal bilancio dello Stato, a causa. Era questa la situazione quando mi sono stati affidati i poteri speciali. Sin dall’inizio – insiste Buzzanca – ho avuto chiaro che occorreva fare delle scelte in discontinuità, assumendomene tutte le responsabilità. La decisione di affidarmi all’esperienza e alla competenza della struttura tecnica dell’Anas ha dato i frutti sperati. L’impresa Ricciardello, cui va il mio riconoscimento, ha fatto il resto. Completato e messo in esercizio il tratto Annunziata- Giostra, la cronaca degli ultimi mesi ha dovuto fare i conti con l’ennesimo imprevisto: lo stato di salute del vecchio viadotto Ritiro. Un ennesimo stop che ha sfiancato tutti. Dopo 40 anni di incuria ho commissionato uno studio per verificare la funzionalità del manufatto di proprietà del Consorzio Autostrade siciliane. Oggi, con il senno del poi, posso affermare che, a volte, non tutti i mali vengono per nuocere. Da un incontro (quello del famoso verbale non sottoscritto), è stato assunto l’impegno di richiedere al Cipe la somma di 50 milioni di euro. È di questi giorni la notizia che il Cas potrà contare su quel finanziamento per mettere totalmente in sicurezza il viadotto. Oggi è il momento di gioire. È vero –conclude Buzzanca –, l’inaugurazione dell’opera è solo parziale, ancora per qualche tempo i Tir continueranno ad attraversare la città, ma completato il porto di Tremestieri, da me avviato, il cambiamento sarà radicale e per sempre».

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