Non c’è solo la campagna elettorale delle Amministrative a tenere banco in città. La corsa al rettorato, per il ruolo che riveste a Messina l’Università, non è certamente evento secondario ed anche in questo caso si è ormai entrati nel vivo. Anche perché le scadenze sono molto più ravvicinate: il 23 maggio si terrà il primo turno, il 27 e il 31 gli eventuali secondo turno e ballottaggio. Cinque i candidati alla successione di Franco Tomasello, che ha comunque annunciato l’intenzione di rimanere al proprio posto fino all’ultimo giorno utile, dunque il 30 settembre: Giovanni Cupaiuolo, Giacomo Dugo, Adriana Ferlazzo, Pietro Navarra, e Antonio Romano Tassone. Cinque candidati che domani si confronteranno in due occasioni: prima la mattina, alle 10, nell’aula Cannizzaro del plesso centrale dell’Ateneo, nel corso dell’incontro organizzato da Cgil Messina e Flc (la categoria che segue il settore università e ricerca del sindacato), “L’Università di Messina tra presente e futuro”; la seconda in serata, nell’auditorium della Gazzetta del Sud, in un confronto televisivo che andrà in onda alle 20.30 su Rtp. L’appuntamento di domani mattina, spiega la Cgil, si intreccia con l’applicazione del nuovo statuto, figlio della legge 240, e «con una messa in discussione sempre più pesante dell’esistenza di un sistema universitario pubblico, con i continui tagli perpetrati in questi anni sul Ffo, il fondo finanziamento ordinario delle università». Lo dicono i numeri, con Messina che ha pagato il prezzo più alto in Sicilia: dal 2008 al 2012 l’ateneo peloritano ha subito un taglio del 15,69%, a differenza del 13,88% di Palermo, del 12,38% di Catania e del 10,90% nazionale, passando dai 183,5 milioni del 2008 ai 154,7 milioni del 2012. Il dato che fa ancor più riflettere è quello dell’anno scorso, quando rispetto rispetto al 2011, l’Università di Messina ha ottenuto un finanziamento inferiore di 2,7 milioni di euro, mentre Palermo ha visto crescere il proprio Ffo di 864 mila euro e Catania di 117 mila euro. Non va meglio sul fronte del rapporto con gli studenti ed il territorio. La Cgil, infatti, ricorda che secondo i dati aggiornati al 2010 il tasso di occupazione a tre anni dal conseguimento del titolo di studio è pari, per l’Università di Messina, al 51,4%, il che si traduce con un poco gratificante 55esimo posto su 58 tra le Università statali. Secondo Cgil e Flc Cgil «le imminenti elezioni per il rinnovo della carica di rettore rappresentano uno snodo importante non solo per l’Ateneo ma per il futuro della provincia e della città di Messina. Da qui l’idea di organizzare un confronto che metta in luce gli orientamenti e le idee dei candidati a rettore sui temi nodali per il futuro dell’Università e del territorio». Il confronto, al quale parteciperanno tutti e cinque i candidati, verrà presieduto dal segretario generale della Cgil Messina Lillo Oceano, introdotto dalla segretaria generale della Flc Messina Graziamaria Pistorino e sarà concluso dal segretario generale della Flc, Mimmo Pantaleo.
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