Stavolta il “fallimento” del Comune di Messina appare davvero inevitabile. Gli esperti del commissario Croce hanno infatti quasi terminato la stesura di una dettagliata relazione sulla situazione economico-finanziaria dell’ente, che verrà trasmessa la settimana prossima al consiglio comunale. Ma secondo indiscrezioni accreditate sarebbe già pronta anche la delibera di dichiarazione del dissesto finanziario. A determinare questo grave precipitare degli eventi, il naufragio ormai certo del Piano decennale di riequilibrio finanziario, unico strumento che avrebbe potuto frenare la caduta verso il default. L’adesione al “Salva-Comuni” del governo Monti, infatti, aveva sospeso le procedure di dissesto finanziario avviate dalla Corte dei Conti, ma era vincolata proprio al successo del Piano di riequilibrio. Quest’ultimo è legato indissolubilmente al contratto di servizio dell’Amam, che nei dieci anni avrebbe dovuto assicurare un introito di 145 milioni di euro. Ma il contratto ha ottenuto ben due pareri negativi del collegio (del secondo si è avuta notizia ieri) e uno dei revisori dei conti, motivo per cui con ogni probabilità lunedì il consiglio comunale non potrà a questo punto che bocciarlo. Conseguenza inevitabile il “crollo” dell’impalcatura del Piano e, appunto, la dichiarazione di dissesto.