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«Ero con un amico»
Ma gip convalida
l’arresto

albano angela

Ha respinto ogni addebito la donna accusata di aver rapinato e preso parte al pestaggio dell’anziana 73enne, nell’alloggio di via San Paolino. Affiancata dal suo difensore, l’avvocato Nino Cacia, Angela Albano ha risposto alle domande del gip Maria Vermiglio, durante l’interrogatorio di garanzia di ieri nel carcere di Gazzi. Ma ha dato una versione dei fatti totalmente diversa da quella che le è costata le manette. E ha fornito pure un alibi, raccontando che in quel momento si trovava a casa della madre e poi sarebbe uscita per incontrarsi con un amico. La tesi difensiva poggia sul fatto che la donna, nel momento in cui è stata fermata dagli agenti delle Volanti (circa 15 minuti dopo l’intrusione) era tutta imbellettata, con il viso ben truccato, e avrebbe indossato un paio di scarpe dal tacco vertiginoso (oltre 12 centimetri). Calzature non proprio comode per compiere una rapina. Inoltre, il suo avvocato ha fatto sapere che la 40enne è disposta a sottoporsi a esame del Dna, con lo scopo di dimostrare che la traccia ematica trovata sulla porta d’ingresso della casa in cui vive l’anziana non le appartiene. Angela Albano, inoltre, al giudice per le indagini preliminari ha evidenziato che mai si sognerebbe di commettere un reato così crudele come quello di picchiare una persona a scopo di rapina. Eppure, il suo racconto non ha convinto appieno il gip, che ha deciso la convalida dell’arresto e l’applicazione della misura di custodia in carcere. Al momento, quindi, resta in piedi il castello accusatorio, composto dalle testimonianze oculari e dal riconoscimento della Albano mediante foto segnaletiche mostrate dalla polizia a un vicino della 73enne malmenata e derubata e alla stessa vittima, ricoverata all’ospedale Piemonte. A proposito della malcapitata, è tenuta sotto osservazione dal personale medico, per i traumi riportati alla testa e alla schiena. Proseguono, nel frattempo, le ricerche del complice sfuggito alla cattura. È caccia a un uomo di 35-40 anni, alto 1.70, che al momento dell’assalto armato indossava un jeans e una maglietta verde.

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