Adesso dovranno affrontare un processo il sovrintendente del Teatro Paolo Magaudda, l’attuale segretario generale di Palazzo Zanca Santi Alligo e l’ex omologo di Palazzo dei leoni Giuseppe Spadaro. Lo ha deciso il gup Massimiliano Micali, al termine dell’udienza celebrata ieri mattina. La data fatidica è il 3 ottobre, giorno in cui i tre si presenteranno davanti ai giudici della Prima sezione penale del Tribunale. Tra cinque mesi si aprirà il procedimento che verte sulla diatriba scaturita dalla nomina a direttore amministrativo del “Vittorio Emanuele”. E che vede Magaudda, Alligo e Spadaro accusati di tentato abuso d’ufficio in concorso. Il capo d’imputazione è contestato dal sostituto procuratore generale Maurizio Salomone, il quale, tempo fa, avocò l’inchiesta. Cercheranno di difendersi con le unghie e coi denti i tre, con il segretario generale del Comune che si dice fiducioso nell’operato della magistratura: «In sede dibattimentale saranno fatte valere tutte le buone ragioni per dimostrare la totale estraneità ai fatti contestati e la correttezza del comportamento tenuto nell’occasione». L’episodio incriminato è quello del concorso per direttore amministrativo del Teatro, caratterizzato, allora, dalla scelta tra Carmelo Briante e Massimo Gambardella. Coinvolti il presidente della commissione (Magaudda) e i due componenti, cioè i rappresentanti di Palazzo dei leoni e Provincia regionale. Secondo la procura della Repubblica, avrebbero violato l’articolo 6 della legge regionale Sicilia 15 ottobre 2000 n. 10, che regola «l’inquadramento della qualifica dirigenziale e della correlata decorrenza della anzianità – parametri incidenti sul calcolo del punteggio –, alla cui stregua l’acquisizione, da parte del Briante, della qualifica dirigenziale doveva calcolarsi a far data dall’11 maggio 1986 piuttosto che dal 15 maggio 2000, onde pervenire al corretto e legittimo punteggio di 305». Ciò avrebbe procurato intenzionalmente da parte dei tre un ingiusto vantaggio patrimoniale a Massimo Gambardella, che fu dichiarato vincitore «in virtù della descritta violazione di legge», in ogni caso «non determinandosi poi l’evento per cause indipendenti dalla loro volontà». In sintesi, la commissione giudicatrice del concorso, secondo l’accusa, il 24 giugno del 2011 avrebbe cercato con una violazione di legge nell’attribuzione dei punteggi di favorire Gambardella danneggiando così Briante, che presentò quindi ben tre esposti- denuncia, datati 16 e 20 luglio 2011 e 16 maggio 2012. Agli atti del processo anche una serie di informative della polizia giudiziaria della Guarda di finanza e due ordinanze del Tribunale del lavoro. Tre le parti offese, ovvero lo stesso Carmelo Briante, l’assessorato regionale al Turismo e il legale rappresentante dell’Ente Teatro “Vittorio Emanuele”. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Franco Pustorino, Antonio Strangi, Paolo Turiano, Carmelo Pino, Antonio Alizzi e, per la parte civile, Livio Cutuli.