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Molotov contro scuola
La Pira, arrestati
2 minori incensurati

Sono stati traditi da Facebook e dall’irrinunciabile voglia di pavoneggiarsi; desiderio irrefrenabile alimentato dal social network per eccellenza. Così fra una mezza parola e l’altra, convinti di passare inosservati (ma si può essere così tonti?), i due malandrini sono stati smascherati. Per pizzicarli e inchiodarli definitivamente alle loro responsabilità c’è voluto un po’ di tempo, ma alla fine i carabinieri sono riusciti a risalire ai loro profili. Parliamo dell’attentato incendiario alla scuola Giorgio La Pira, al villaggio Camaro, avvenuto a Pasqua scorsa, quando, a istituto chiuso per le vacanze, è stata lanciata nella notte una molotov davanti all’ingresso di un’aula. Sono due incensurati i responsabili del grave gesto, ovvero un 17enne e un 16enne della zona: il primo è finito in un istituto di custodia di Acireale, il secondo ai domiciliari, entrambi a disposizione dell’autorità giudiziaria. Li hanno rintracciati i carabinieri della Compagnia di Messina Centro, coordinati dal capitano Giovanni Mennella. Pressante, si accennava, l’attività investigativa degli inquirenti sin dal giorno della denuncia del dirigente d’istituto, avvenuta all’indomani del fattaccio. Il provvedimento di custodia cautelare è stato emesso dal gip del Tribunale per i minorenni; le accuse a vario titolo di cui adesso sono chiamati a rispondere i due malviventi in erba, sono la fabbricazione di una bottiglia molotov e il danneggiamento seguito da incendio. Le indagini si sono sviluppate tra la fine del mese di marzo e i primi giorni di aprile. I due si sono traditi con le loro stesse parole più o meno pronunciate “in codice” ma a poco a poco, post dopo post hanno praticamente fatto capire tutto. Insomma due volponi, che certamente faranno strada. Infine, quale prova inequivocabile delle loro responsabilità, uno di loro conservava nel proprio smartphone il video dell’attentato, un classico dei nostri tempi. Si sono autoripresi durante l’atto vandalico, imboccando col cucchiaino i carabinieri che non hanno neppure dovuto metterli sotto torchio. Alcuni fotogrammi del filmino sono quelli riproposti qui a fianco. Nel breve filmato si intravedono i due protagonisti con atteggiamento da star: indossano cappellini e felpe firmate. Insomma identificarli è stato un gioco da ragazzi. Non è stato necessario visionare neppure altre immagini di eventuali circuiti di videosorveglianza della zona. Insomma, fossero tutti così polli. Battute a parte, l’episodio resta grave e rientra a pieno titolo nell’ambito dell’ultima ondata di microcriminalità che sta attraversando Messina. Facebook il veicolo prescelto dagli imbecilli più o meno giovani di turno che cercano di incutere timore fra i coetanei, e il fenomeno dei cosiddetti incappucciati, ovvero i presunti picchiatori del sabato sera in centro, ne è esempio lampante. La persecuzione degli incappucciati parte a scuola per poi proseguire fuori. Nelle scorse settimane si sono verificate forti contrapposizioni fisiche nelle cosiddette piazze del sabato sera, come Cairoli o Duomo. Si stanno valutando alcune denunce presentate nei giorni scorsi che vedono al centro ragazze minacciate da alcune coetanee. L’indagine, in questo caso, è affidata alla Polposta.

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